#: locale=it ## Tour ### Description ### Title tour.name = VBlenio-Serravalle ## Skin ### Button Button_0E52BC7F_2B60_E333_41C3_6CBA7F9AFB4A.label = Cartina Si/No Button_25BCBB43_058E_5564_417B_C3675DB9EEE7.label = Hotspots Si/No Button_C374C3D4_E000_E780_41EB_AD01E7BA5CF4.label = Panoramica del Comune Button_DE3205EE_D103_C051_41E7_3C7FF3D9515D.label = Info ### Multiline Text HTMLText_000E3C3E_1F7D_187D_41A6_EDE22B8BB8F4.html =
Palazzo dei Landfogti



Il Palazzo dei Landfogti (all’origine “Casa Baggio”) è uno storico edificio ubicato all’interno della frazione di Malvaglia costruito verosimilmente attorno al 1450, periodo contraddistinto dal dominio del Ducato di Milano.
Si tratta di una costruzione di notevoli dimensioni, inserita tra i beni culturali d’importanza cantonale, distribuita su tre piani con una scala a rampa unica in posizione centrale.


Lo stabile fu distrutto a seguito della frana del monte Crenone del 1512.


Le caratteristiche attuali del palazzo sono frutto di una successiva fase costruttiva che può essere situata tra la fine del 1500 o l’inizio del 1600.


Gli affreschi presenti sulla facciata sud (rivolta verso Milano) costituiscono una significativa traccia del potere ducale.


La costruzione rappresenta nel contempo una delle più importanti testimonianze di architettura civile rinascimentale in Ticino, opera dei grandi architetti di scuola fiorentina al servizio della corte milanese.
Per un periodo il palazzo è anche stato sede dei Landfogti (i dignitari assegnati dalla Confederazione col compito di amministrare la giustizia).


L'edificio è stato rilevato da una società anonima (SA) nel 2014. Sono in corso le valutazioni del caso in vista di un intervento di ristrutturazione/valorizzazione.


Fonte:
www.serravalle.ch, consultato 17.3.2016



HTMLText_021ECEDC_13D2_8E83_418C_1FD87B6D588B.html =
Chiesa parrocchiale
di S. Martino



Chiesa parrocchiale di S. Martino. Attestata nel1207 con il titolo di S. Benedetto e dal 1289 con il patrocinio attuale.


Edificio a navata unica con coro poligonale e campanile romanico fra i più alti del Ticino, XlI sec., incorporato nell'angolo N-0 della navata.


Le indagini archeologiche del 1913-14 portarono alla luce la struttura romanica a doppia navata orientata conclusa da due absidi accostate.


Prolungamento verso O in seguito alla frana del 1513; nuova consacrazione nel 1525. Sopraelevazione della navata, costruzione delle due cappelle laterali e del coro nel 1602-03.


Restauri 1930-1932, 1988-91 e 1996-97.
Sulla parete O del campanile: tracce di un dipinto murale di S. Cristoforo, XII-XIII sec. Facciata principale della chiesa decorata con affreschi, secondo decennio e metà XVI sec. ca.,
raffiguranti un S. Cristoforo gigantesco affiancato da un altro S. Cristoforo molto più piccolo, la Madonna in trono fra i SS. Rocco e Sebastiano, un'altra Madonna fra i SS. Francesco d'Assisi e Bernardino da Siena; i SS. Barbara, Martino e Gerolamo.


Navata coperta da un soffitto a cassettoni moderno, coro voltato a botte e a vele lunettate. All'interno si conservano altri importanti dipinti murali: sulla parete rientrante del campanile, S. Martino a cavallo e S. Bernardino da Siena con committente, XVI sec.; sulla parete sin. della navata, scene della vita di Cristo, in parte frammentarie, attr. a Antonio da Tradate, inizio XVI sec.; sulla parete des. : affresco parzialmente conservato di una grande Ultima Cena dipinta nel 1485 dal pittore Cristoforo e da suo figlio, prob. membri della bottega dei Seregnesi. Seguono a des. e a lato della nicchia battesimale: S. Stefano, la Madonna in trono, S. Biagio, XV-XVI sec., e una Madonna col Bambino, più tardiva.


L'arco trionfale e il coro sono ornati di stucchi e affreschi di Bernardino Serodine, 1650; sui piedritti, i SS. Pietro e Paolo; nei pennacchi, S. Ambrogio nella battaglia di Parabiago e S. Martino a cavallo; sui pilastri, i padri della Chiesa; nell'intradosso, gli evangelisti; nei grandi riquadri della volta, Adorazione dei Magi e dei pastori, angeli musicanti; nei cartigli delle vele, Trasfigurazione di Cristo; nelle lunette: Madonna della Misericordia e S. Martino che accoglie i fedeli sotto il manto; sulle pareti: Pasqua ebraica, Ultima Cena, Offerta a Melchisedec e rappresentazione dei Sacramenti.


Nuovo arredo liturgico. Sulla trave dell'arco trionfale: crocefisso ligneo, prima metà XVII sec. A sin. dell'arco: nicchia con cornice in legno intagliato contente una statua di S. Antonio da Padova, XVIII sec.


Cappelle laterali delimitate da cancelli in ferro battuto, XVII sec., e arricchite di decorazioni e ancone d'altare in stucco, prima metà XVII sec.


Nella cappella della Passione: dipinto murale della Crocifissione attr. a Tommaso Calgari, seconda metà XIX sec.; sulla volta, affresco con putto e strumenti della Passione; due angeli in legno dorato e dipinto provenienti dall'antico altare maggiore ora conservato nella chiesa parrocchiale di Dongio.


Nella cappella della Madonna: affreschi dei Misteri del Rosario; statua lignea della Madonna col Bambino, 1600 ca. Pulpito ligneo con colonne ritorte e statuette, seconda metà XVII sec.
Nella cappella battesimale: frammenti d'affreschi, XVII sec., fonte datato 1586 con sovrastruttura lignea del XVII sec. Tribuna lignea dipinta con motivi ornamentali rustici dal grigionese Johann Jakob Riegg, 1727. Tele raffiguranti la Deposizione, XVII-XVIII sec. a des. del coro, e la Madonna del Carmine con anime purganti, XVIII sec. sulla tribuna.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), pp. 83-84, Edizioni Casagrande, 604 pagine



HTMLText_028E43D9_13D1_9685_41A2_67219747F425.html =
Villa Laura



Realizzata da Giuseppe Bordonzotti per un Ferrari [Francesco], 1910-12.


Residenza signorile eclettica situata su un promontorio all’interno di un parco.


Facciate impaginate individualmente e dipinte con un ricco campionario di motivi ornamentali e finta architettura.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 89, Edizioni Casagrande, 604 pagine



HTMLText_06F827A9_14B9_8CEF_418C_F64E7FCCD249.html =
Affresco parzialmente conservato di una grande Ultima Cena dipinta nel 1485 dal pittore Cristoforo e da suo figlio, prob. membri della bottega dei Seregnesi.
Fonte: v. info
HTMLText_075A874D_1EFF_E81C_41A4_567E7F9007C8.html =
Oratorio di S. Antonio Abate



Documentato a partire dalla prima metà del XV sec.


Costruzione a navata unica con coro poligonale sul cui fianco des. sorge il campanile neogotico.


Cappella laterale aggiunta nel 1676.


Importanti trasformazioni nel XIX sec. Restauro recente.


Nella lunetta sopra il portale: affresco dell'Ecce Homo, XV-XVI sec., nascosto da un dipinto contemporaneo.


Sulla volta a botte lunettata della navata è raffigurata l'Assunta, attr. a Tommaso Calgari, seconda metà del XIX sec.


Nel coro: volta a vela lunettata decorata con affreschi dell'inizio del XVII sec., ritoccati, con scene della vita del patrono; altare in marmi policromi, pure inizio XVII sec., contenente una pala della Crocifissione con i SS. Antonio Abate e Carlo Borromeo; nuovo arredo liturgico.


Cappella laterale delimitata da un cancello in ferro battuto, seconda metà XVIII sec.


In controfacciata: confessionale, 1716, sormontato da una tela del Crocifisso, XVII sec.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 84, Edizioni Casagrande, 604 pagine





HTMLText_0A41F309_2F32_1549_41C4_36592BB8A0E8.html =
Ex atelier dello scultore Giovanni Genucchi (10.4.1904 Bruxelles - 3.10.1979 Acquarossa,)
Per maggiori informazioni si veda la scheda "Info"
HTMLText_10CF3029_0420_2F12_4154_ACE04D884EB6.html =
Oratorio di S. Maria Bambina



Sorto attorno a una cappella votiva. Aula barocca a pianta ottagonale con ampio portico e campanile a vela, eretta a partire dal 1667 su progetto di Giovanni Sebastiano Robecco e portata a termine dai mastri valsesiani Martino e Carlo Bontà nel 1681.


Portico aggiunto nel 1709-10 a opera di Ambrogio Remelino.


Interno coperto da una volta schiacciata con lanterna circolare, completamente decorata con affreschi attr. a Giovanni Antonio Saliva e Giovanni Battista Soldati, 1681-83, raffiguranti l'Incoronazione della Vergine, santi, angeli e altre scene della vita della Madonna, di cui due sulle pareti accanto alla porta.


Altare in stucco di Domenico Rezia, 1678-83, coronato dalle figure dell'Assunta, di due profeti (?) e angeli. Contiene l'affresco della cappella originaria con il Crocifisso, l'Addolorata, S. Giovanni Battista e la Madonna del latte, inizio XVI sec.


Sulle pareti laterali: due angeli in stucco, pure di D. Rezia, ultimo quarto XVII sec.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 88, Edizioni Casagrande, 604 pagine




HTMLText_10D757A0_0420_3113_4189_E6D8235EAE36.html =
Navone



Frazione e un tempo monte di Semione, oggi insediamento di residenze secondarie abitato solo nella bella stagione, in cui spicca una elegante cappella settecentesca.


Nonostante numerosi riattamenti, conserva pressoché integralmente la struttura del secolo XIX in un contesto paesaggistico intatto.




Fonte:
Ufficio per l'ISOS, Zurigo: "Navone (4026) rilevamento 150dpi 2008.pdf", da https:/dav0.bgdi.admin.ch, scaricato 16.9.2015




HTMLText_10E21B32_0420_3176_416F_5DB1B5277777.html =
Frazione Ludiano



Ludiano si situa sulla sponda destra del Brenno, alle pendici del Monte Matro, lungo la strada che va da Loderio a Motto-Blenio. Dal 2010 fa parte del comune di Serravalle, nato dalla fusione di Malvaglia, Semione e Ludiano.


Il villaggio si sviluppa su diversi nuclei - ora meno distinti di una volta - sui resti di un antico franamento formanti una ganna con enormi macigni, fra i quali si trovano ancora diversi piccoli vigneti.


Ludiano ha conosciuto l’emigrazione stagionale, in particolare verso Firenze e Parigi, ma anche l’emigrazione definitiva, soprattutto verso l’Inghilterra, il Belgio e l’America del sud, Diverse persone emigrate sono ritornate al paese al termine della vita attiva.








HTMLText_10EFB142_0420_1117_4181_8D7C4060B599.html =
Frazione Malvaglia
(Testo antecedente alla fusione dei comuni del 2010)


[…]
Sviluppo dell’insediamento - Cenni di storia e di evoluzione


Malvaglia, politicamente ed ecclesiasticamente indipendente, è costituito di più frazioni cadenzate sulla sponda sinistra del Brenno […]. Sono attestate come antiche designazioni
«Malvalia» nel 1209, «Malvalla» nel 1224 e «Malvaia» nel 1582.


Nel nucleo di Rongie [..] sono state trovate monete di epoca romana. Durante il Medioevo la località era capoluogo della «Fagia de Subtus» cui facevano capo le Vicinie di Semione, Ludiano, Dongio, Corzoneso e Leontica. Gli abitanti del villaggio, già in epoca medievale – almeno a partire dal secolo XIII – avevano un importante retroterra nella Valle Malvaglia le cui ‘Ville’ sono attestate a partire da tale data.


Il villaggio in passato costituiva un importante punto di riferimento e di sosta per i commercianti in transito attraverso il Lucomagno, già ai tempi della Signoria milanese, e rivestiva anche funzioni di mercato di una certa rinomanza. Testimonianza dell’importanza della frazione di Rongie rappresenta la Casa Baggio o «Palazz» [..], una dimora documentata già nel secolo XVI e che fu residenza dei balivi per un periodo non precisato. Nella frazione di Rongie è anche la cappella di S. Antonio Abate [..], probabilmente esistente già nel secolo XIV. Nel 1512 in seguito al franamento del monte Crenone, a nord di Biasca, il villaggio rimase interamente sommerso per alcuni anni per il formarsi di un lago nel fondovalle.


Altri danni il villaggio subì da gravi alluvioni del 1620, del 1747, del 1868 e, più recentemente, del 1987. Nel 1806 un’epidemia di tifo causò la morte di un centinaio di persone.


L’emigrazione, attività sussidiaria alla coltura della vite e all’allevamento del bestiame, soprattutto nel corso del secolo XIX, poteva essere periodica o definitiva a seconda della meta scelta: a Parigi e Lione in qualità di marronai e commercianti di verdure o in America quali cuochi, camerieri o capicucina. Ancora oggi nella parlata del dialetto di non pochi anziani del paese, come di altri villaggi della valle, si contano numerosi vocaboli ed espressioni francesi.


Anche qui, come in numerosi altri insediamenti della valle, il ritorno di emigrati determinò la realizzazione di dimore im portanti con tratti signorili, lungo la strada o sul pendio in bella esposizione.


La Carta Siegfried del 1872 documenta grandi superfici vignate a monte dei nuclei, che penetrano addirittura negli spazi tra casa e casa lungo la strada, mentre ne appare sprovvista la piana alluvionale oggi impiantata a vite in tutte le superfici non occupate da edifici [..].


Probabilmente, al tempo del rilevamento Siegfried tali terreni erano ancora sensibilmente esposti alle inondazioni e quindi inadatti a colture stabili. Sul medesimo foglio datato 1912 compare il tracciato della Ferrovia Biasca–Acquarossa, dismessa nel 1973 e sul cui tracciato oggi corre la nuova cantonale [..]. Il percorso della vecchia strada della valle, sostituita dall’attuale circonvallazione, transitava ancora sul vecchio ponte di Orino [..] e dopo avere descritto un doppio gomito, percorreva come strada di attraversamento i nuclei rilevati, ma, prima della realizzazione della circonvallazione, un intervento aveva già eliminato questo stretto passaggio grazie ad un manufatto di maggiore dimensione [..] situato leggermente più a valle e in asse con il percorso di attraversamento. Infine, dal 1976 il tracciato della nuova cantonale scavalca l’Orino con un ulteriore manufatto più a ovest [..], dov’era il ponte della ferrovia, ed evita l’attraversamento dell’insediamento.
Quindi nel tempo si è avuto il progressivo allontanarsi delle strade principali dai nuclei abitati. Il ponte più antico [..] corrisponde al tracciato rurale, allo sviluppo agricolo della sponda e
del piede della montagna solcati da una fitta rete di sentieri mentre l’ultima realizzazione è quella della nuova strada cantonale lontano dal tessuto edilizio preesistente. Ad ognuna di queste opere corrisponde un’epoca successiva in cui le attività agricole ed i commerci si sono trasformati esigendo strutture più efficaci per i nuovi traffici. Esistono, infine, tracce di un altro antico passaggio del corso d’acqua, più a monte, detto di «Lau», già entro le gole della Val Malvaglia.


Nella Carta ottocentesca non c’è ancora traccia della crescita lungo strada [..] tra Rongie e Orino, ma anche la parte più meridionale del nucleo principale lungo strada [..] ha un’estensione minore di quella attuale verso sud. Mentre una consistenza pressoché equivalente a quella di oggi ha il nucleo subito a nord dell’Orino [..]. Non compare, invece, il piccolo insieme a sud del corso d’acqua [..].


Tra fine Ottocento e inizio Novecento, oltre alla crescita lungo strada della parte meridionale del nucleo principale, si è avuto lo sviluppo in relazione con il tratto fino ad Orino [..], ma anche il porsi in posizione di prestigio in pendio di vere e proprie palazzine borghesi [..] o anche in mezzo a spazi vignati [..].


I dati demografici per l’intero comune mostrano una situazione pressoché stabile della popolazione residente: dai 1105 del 1980 ai 1172 del 2000, una popolazione che il comune contava già all’inizio del XVII secolo e assai distante dal dato di 2020 abitanti nel 1880.
[…]




Fonte:
Ufficio per l'ISOS, Zurigo: "Rongie,Orino (4097) rilevamento 150dpi 2008.pdf", da https:/dav0.bgdi.admin.ch, scaricato 7.9.2015



HTMLText_113AECD3_0420_3735_418E_C4761C38CF32.html =
Chiesa parrocchiale di S. Secondo
(la panoramica a 360o è antecedente alla ristrutturazione del 2019)



Su un poggio a N dell’abitato principale.
Sorta sul sedime della chiesa originaria bi absidata, menzionata nel 1293.
Imponente costruzione barocca a navata unica orientata con coro semicircolare, costruita attorno al 1780 a opera di Giuseppe Lepori (due pilastri lunga la scalinata d’accesso portano le date 1753 e 1783).


Campanile sul fianco N prob. di origine romanica.


Facciata neoclassica con decorazioni in stucco e nicchie contenenti statue d’epoca recente dei SS. Pietro e Secondo.


Restauro esterno, 1981-83.


Luminoso interno coperto da volte a botte lunettate. Raffinata decorazione in stucco, 1780 ca.
Dipinti murali di Lorenzo Peretti, 1800: sulle pareti del coro, Battesimo e Martirio di S. Secondo, nelle cappelle laterali dell Madonna e di S. Carlo Borromeo, i SS. Agostino, Monica, Carlo Borromeo, Antonio da Padova e Giacomo; sopra il portale laterale S.,
S. Giuseppe; nell’antica cappella battesimale, Battesimo di Cristo. Quest’ultima contiene una grande tela con il Crocifisso e i santi, XVII sec.


Altare maggiore neoclassico in marmi policromi affiancato da due angeli in stucco, prima metà XIX sec.


Acquasantiera del 1618.



Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 88-89, Edizioni Casagrande, 604 pagine





HTMLText_114BCE11_0420_3332_4173_EE6174E947B9.html =
Torchio di Cat’Mutal



In Ticino esistono diversi torchi a leva ma quello di Cat’Mutal è uno dei più grandi con una leva di circa 10 m.


Il torchio veniva usato da famiglie comproprietarie con regole di gestione precise.


Il torchio di Cat’Mutal è uno dei pochi ancora in funzione e viene usato annualmente durante il periodo della vendemmia.




Fonte:
http://blenio.alwicom.net/Data/Tavola-08_news.pdf, consultato il 28.09.2912



HTMLText_11881F11_0420_3132_4168_B6B7A9D93864.html =
Selvapiana: oratorio di
S. Giacomo



....
L'Oratorio [....] di san Giacomo (popolarmente Sa' Jàcum), è chiesa costruitta su vestigia di un primitivo oratorietto risalente almeno alla prima metà del cinquecento.


Ambrogio fu Berto Loda di Selvapiana si impegna a dare al curato di Ludiano ogni anno 35 soldi, come fitto di un legato voluto da un tale Zane de Cima di Ludiano, per celebrazione della
S. Messa il dì di san Giacomo Apostolo nel Sacello (Cappella -Oratorio) costruito in suo onore.
Un discendente di tale Ambrogio fu Berto Loda, nel 1605 riconosce ancora di dover pagare soldi 18 e mezzo alla stesso scopo.


Un secondo oratorio, i cui,lavori di costruzione hanno inizio nel 1699, viene inaugurato ne1 1705.
E alquanto più ampio del precedente.


Il coro è semiesagonale (con angoli smussati), secondo un disegno praticato comunemente in quel periodo (dal 1650 al primo settecento) e come è il caso delle chiese di Corzoneso, Prugiasco, Marolta, Torre, Dongio (la chiesa seppellita dalla frana del 1758), Olivone, Ludiano (la precedente chiesa).


Varie le descrizioni lasciate dai prelati che accompagnano gli arcivescovi nelle visite pastorali. L'oratorio testé descritto prelude al terzo, l'attuale, risultato dal restauro del precedente.
I lavori iniziano nel 1765.


L'oratorio è reso più ampio e rettangolare. Il campanile è rifatto per dare spazio ad una campana più grande.


E descritto nei verbali del convisitatore di turno e vicario generale delle Tre Valli monsignor Giani, in occasione della visita dell'arcivescovo Filippo Visconti (1785).


La statua di san Giacomo, in marmo, fu comperata a Milano nel 1766 e fu portata a Selvapiana solo nel 1785, dopo aver stazionato nella parrocchiale di Ludiano.


Altri restauri si susseguono, supportati dalle munificenze della gente del posto e degli emigranti.


Nel 1872 vi opera l'impresa Giobbi.


Per 151 franchi, nel 1913, l'oratorio è munito di banchi in legno (opera del falegname Dionigi Ferrari fu Pasquale).


È Fortunato Ferrari fu Agostino (di Cà d'Sibéria) a provvedere all'imbiancatura.
....
Un altro affresco, raffigurante la Madonna e san Rocco, fu strappato una ventina di anni fa, per salvaguardarlo dall'incuria, da un rustico situato nella parte nord della frazione. Lo strappo fu
eseguito dallo specialista Sandro Martinoni di Minusio, per interessamento di don
Robertini, e deposto nell'oratorio di San Giacomo, dove è tuttora visibile. L'affresco, del 1500, è da
attribuire alla scuola seregnese o a quella di Antonio da Tradate.
....




Fonte:
Giuseppe Gallizia e Piero Ferrari (2000): Appunti su Ludiano - Momenti e aspetti di un villaggio bleniese, pp. 104-105 - Istituto Editoriale Ticinese Bellinzona, 153 pagine.




HTMLText_11BAAE92_00F3_3B80_4144_329AFE0D15D0.html =
Oratorio di S. Carlo
(nel villaggio, sopra la strada cantonale)



Piccolo edificio costruito nel 1606, quattro anni prima della canonizzazione del cardinale milanese.


Campanile eretto in epoca posteriore.


Sulla facciata principale: dipinti murali della Madonna col Bambino, 1608, e di S. Carlo, opere prob. della bottega dei Tarilli, a cui sono attr. anche gli affreschi coevi nel coro, ritoccati nel 1931 da Attilio Balmelli; sulla parete di fondo, Madonna del Rosario e santi, con tondi dei Misteri; sull'arco. Annunciazione; nell'intradosso, quattro Virtù; sulla volta, Trinità.


Altare con paliotto ornato di scene illusionistiche barocche, seconda metà XVII sec.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 87, Edizioni Casagrande, 604 pagine





HTMLText_12F64D3B_00F3_3E81_4141_A3E20A9BD0BE.html =
Oratorio di S. Maria del Castello
(a sud de castello di Serravalle)



Citata nel 1329. Edificio orientato a pianta allungata con coro quadrangolare aggiunto nella seconda metà del XVI sec., ampio portico e campanile a vela.


Il fianco S del la navata, dello spessore di oltre un metro, incorpora una parte della cinta muraria del castello.
Sopra il portale principale: dipinto murale della Giustizia, secondo quarto XV sec.


Sul lato N: tracce di un affresco tardogotico di S. Cristoforo, XVI sec. Navata con soffitto ligneo piano.
Sulla controfacciata: dipinti murali raffiguranti Cristo fra i dottori e Cristo giudice fra la Vergine
e S.Giovanni Battista, XIV-XV sec.


Sulla parete sin.: affreschi coevi sotto l'intonaco che reca un dipinto votivo con la Pietà e santi del pittore locale Bartolomeo Stazzini, 1658. Altro ex voto sulla parete sin.


Coro delimitato da un cancello in ferro battuto, 1691, e ornato di affreschi di Giovanni Battista Tarilli, 1587; sull'arco trionfale, Annunciazione; nell'intradosso, profeti; sulla volta a botte, Trinità, gli evangelisti e i padri del la Chiesa; sulle pareti laterali, santi e Sudario; sulla parete di fondo, Crocifissione e la Vergine con santi.
Altare con pala della Madonna, XVI sec., in cornice lignea intagliata, inizio XVIII sec.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 88, Edizioni Casagrande, 604 pagine



HTMLText_13A90D23_0B86_F207_4121_C6374B1DF418.html =
S. Stefano con il committente presentato da un altro santo, fine XIV secolo; un santo cavaliere e una giovane donna, primo ventennio XV secolo.
(fonte: vedi info)
HTMLText_1B7B153C_149E_8DE5_4181_6F7D70693F0E.html =
S. Martino a cavallo e S. Bernardino da Siena, XVI sec.
Fonte:V. Info
HTMLText_1D5FD1C5_0F24_D050_4140_FD9F2BAE01FE.html =
I Padri della Chiesa
Fonte: v. Info
HTMLText_1E917432_0F24_D033_4173_54C25D60D48A.html =
I Padri della Chiesa
Fonte: v. Info
HTMLText_25636FB8_34E4_2694_41BB_4774B69367DD.html =
Ex atelier dello scultore Giovanni Genucchi (10.4.1904 Bruxelles - 3.10.1979 Acquarossa,)
Per maggiori informazioni si veda la scheda "Info"
HTMLText_2B149EE0_34E4_E6B4_41C5_C123C665BBF4.html =
Ex atelier dello scultore Giovanni Genucchi (10.4.1904 Bruxelles - 3.10.1979 Acquarossa,)
Per maggiori informazioni si veda la scheda "Info"
HTMLText_2D099307_302B_05E1_41B7_E102183C9D91.html =
Ex atelier dello scultore Giovanni Genucchi (10.4.1904 Bruxelles - 3.10.1979 Acquarossa,)
Per maggiori informazioni si veda la scheda "Info"
HTMLText_40304201_5929_E99B_41CD_917BD12702B0.html =
Piazza Collegiata



L’assetto attuale di Piazza del-la Collegiata, detta anche più semplicemente Piazza Grande, non richiama più l’aspetto antico, né esistono particolari menzioni medievali del luogo. Lo spiazzo, assai ridotto, prospiciente la chiesa era un tempo occupato dal cimitero e dal sagrato.
La piazza era anche chiusa verso l’attuale Viale della Stazione, costruito attorno al 1870 con l’avvento della ferrovia. Nel ’500 furono demolite a più riprese le case che impedivano la formazione del sagrato e l’accesso alla scalinata davanti alla chiesa in costruzione.
Le case settecentesche in stile perlopiù lombardo che si affacciano sulla piazza sono appartenute alle famiglie patrizie più in vista. Le facciate nascondono spesso eleganti loggiati e cortili interni. Le abitazioni hanno poi subito importanti ristrutturazioni nel corso del 1800, come il palazzo al n° 1 della piazza fatto costruire da Monsignor Carlo Chicherio, Arciprete di Bellinzona, poi appartenuta al Canonico Carlo Maria Chicherio segretario particolare di Papa Leone XII. Sono di quel periodo i busti della facciata. Curiosi e singolari sono i balconcini e veroncini in ferro battuto che fanno bella mostra da una parte e dall’altra della piazza. La loro perfezione tecnica e decorativa hanno più volte attirato l’attenzione degli storici dell’arte. Al n° 2 troviamo l’antica Casa Bruni, pure settecentesca, dalla facciata semplice e austera, ma che si sviluppa tutta in profondità con pianta irregolare imposta dalle esigenze del terreno e un ampio atrio che parte da tre colonne mediane. Sull’altro lato, al n° 5 la vecchia Casa Gabuzzi, con balconcini decorati e loggiato interno, al n° 7 l’antica Casa Chicherio, esempio tipico di casa signorile del ’700 bellinzonese a tre piani, ritmati da cornici e lesene che dividono la facciata in riquadri. Il corpo quadrangolare a torre serve da lanterna allo scalone centrale, non privo di imponenza.
I Visconti hanno visto crescere il piccolo Borgo di Bellinzona e lo hanno amato a tal punto da regalargli uno stemma simile a quello del loro casato:
un biscione a sette spire. Numerose sono le leggende sull’origine dello stemma visconteo. Una delle più note racconta che nel 1323 Milano era impegnata in una logorante guerra contro i fiorentini. Le truppe milanesi, capeggiate da Azzone Visconti, si erano accampate nei pressi di Pisa in un boschetto per riposare. Al risveglio il condottiero raccolse l’elmo abbandonato sull’erba lì accanto per metterlo e si accorse che una vipera
si era annidata al suo interno. Avrebbe potuto morderlo, ma questa sgusciò da un’apertura e si allontanò. Per ricordare l’episodio, Azzone decise di rappresentare la vipera nello stemma di famiglia. Per sottolineare il suo comportamento innocuo, la fece dipingere con un bambino in bocca.



Fonte:
http://www.iperpaesaggi.ch/IMG/pdf/bellinzona_dieci_sguardi_sulla_citta_per_giocare_con _la_storia.pdf (consultato 23.05.2020)






HTMLText_411E5D66_52C0_D3D0_4174_CE1B11E71336.html =
Oratorio dei SS. Vito,
Modesto e Crescenza



Menzionato nel1642 ma di origine più antica.
Facciata principale trasformata prob. nel 1910.
Aula con soffitto ligneo conclusa da un coro voltato a botte. Dipinti murali interni del 1936.



Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 86, Edizioni Casagrande, 604 pagine






HTMLText_415B78B0_52C0_D140_41B1_4A08D9844DA5.html =
Capanna Quarnei



La capanna Quarnei risale al 1999. Si contraddistingue per la bellezza della costruzione, la cui forma ripercorre idealmente le creste e le vette circostanti. È una costruzione nuova in sasso e legno con il tetto in piode; materiali tipici dell’edilizia rurale Ticinese. Le pietre sono state recuperate dalla stalla diroccata dell’alpe di Pozz (poco meno di 200 metri più in basso della capanna), risalente agli anni ’30 e distrutta da una valanga. Con questa operazione abbiamo voluto far rivivere quelle stesse pietre, rivalorizzando così il duro lavoro delle generazioni passate. Il legname portante del tetto e dei tamponamenti delle pareti proviene dal lariceto dell’Alpe Bolla ed è stato lavorato sul posto.


La capanna è situata in una valle ricca di storia e cultura. È adagiata sul bordo di un ampio pianoro, proprio ai piedi dell’Adula (la montagna più alta del Ticino), e offre un panorama grandioso sulla Val Malvaglia. È facilmente raggiungibile in poco più di 1 ora e 30 minuti di cammino da Cusiè (1666 m), che dista circa 40 minuti in auto da Malvaglia. La Val Malvaglia è inserita nell’inventario dei paesaggi e dei monumentinaturali d’importanza nazionale. In essa uomo e Natura, durante i secoli, si sono amalgamati formando un quadro d’autore difficilmente riproducibile ed in continua evoluzione.


Fonte:
www.quarnei.ch, consultato 20.7.2020



HTMLText_41636467_5929_AA66_41D2_7F62B0E66D6F.html =
Case dei Pagani



Nella frazione di Malvaglia si trova una delle più conosciute Case dei pagani localizzate in Ticino.


Il nome di “Casa dei pagani” o “Casa dei Cröich” è riferito ad una serie di piccole rocche rupestri medievali della valle di Blenio, allestite in caverne o “sotto balme”, come indicato online dal Dizionario storico della Svizzera.


Sono per lo più situate in zone riparate e inaccessibili, tra anfratti rocciosi. Quella di Malvaglia si trova lassù, a strapiombo, incollata alla parete granitica all’uscita della gola del fiume Orino, che permette l’apparire del pauroso rettangolo della finestra sul vuoto.


Sulla loro origine sono state fatte svariate ed anche fantasiose ipotesi, tra cui quelle secondo cui queste costruzioni servivano da rifugio agli ultimi pagani della zona oppure per fuggire alle scorribande dei Saraceni. Frammenti di pergamena, cocci di pietra ollare, … ecc. , furono ritrovati all’interno.


Della maggior parte di esse non rimangono che poche rovine per cui non è possibile ricostruire nemmeno approssimativamente l'aspetto originario. Dai reperti ritrovati, soprattutto nella casa di Malvaglia (573m), si può comunque supporre che siano state abitate tra il sec. XI e il sec. XIV dalle famiglie più agiate del luogo e, in caso di guerra, anche dalla popolazione contadina.


Conservati grazie alla sporgenza rocciosa e ad un muro di protezione, sono stati rinvenuti alcuni reperti quasi intatti: recipienti, resti di pellame, di tessuto, chiodi e ferri di cavallo, vasellame di terracotta.


Il ceto sociale elevato degli abitanti è comprovato da una serie di spilloni, gioielli di metallo colorato, monete coniate tra il 1150 e il 1300, bilance di precisione e infine un frammento di documento in pergamena datato 1. settembre 1308.


Le indagini hanno inoltre appurato che per accedere a queste roccaforti vi erano numerose scale in legno con angusti ballatoi.



Fonte:
http://www.serravalle.ch, consultato 19.7.2020






HTMLText_41DCEBA0_5929_DE9A_4192_11BD2BAB1921.html =
Oratorio di S. Pietro
Situato sul territorio di Ludiano, ma appartnente alla parrocchia di Dongio



Dal Volantino informativo “San Pietro – Motto di Dongio – una presenza romanica sulla via del Lucomagno”:


Oratorio campestre in età antica, voluto probabilmente dalle potenti famiglie longobarde e costruito poco sopra lo sbarramento naturale della «ganna» di Ludiano, la chiesa di San Pietro di Motto assiste in tempi di pace all'andirivieni tranquillo e cadenzato dei mercanti e dei pellegrini che transitano poco distante sulla strada del Lucomagno, ritenuta a ragione la via più breve per l’attraversamento delle Alpi fino al XII secolo, quando il San Gottardo si apre ai traffici internazionali.


Durante le alterne dominazioni sulla Valle e le conseguenti lotte di potere fra i Comuni lombardi e l'Impero, la chiesetta osserva impotente il movimentato passaggio di eserciti agguerriti che solcano le verdi campagne del fondovalle.


In tempi a noi più vicini e in seguito al mutamento del quadro politico ed ecclesiastico delle terre cisalpine l'oratorio viene ad assumere, nel contesto religioso locale, diversi ruoli e mansioni: gli stessi che sono rimasti leggibili nelle modifiche architettoniche e
strutturali dell'edificio e che gli studi puntuali legati ai lavori di restauro hanno finemente evidenziato.


La particolare ubicazione della chiesa (a metà strada tra i vari villaggi e in aperta campagna) suggerisce persino una sua unica e originaria funzione parrocchiale per gli insediamenti confinanti.


I resoconti delle visite pastorali degli arcivescovi milanesi (da San Carlo in poi) aggiungono nuovi e più circostanziati elementi per la conoscenza non solo della vita religiosa, ma anche della comunità che abita i dintorni.




Notizie Storiche


Fine del VI secolo
È probabile, sul posto, la presenza di un'ara pagana dedicata ai Mani (divinità propiziatorie). Con la “evangelizzazione” delle terre del Ticino l'ara può aver subìto delle trasformazioni sino a diventare luogo di culto cristiano.
Dell'epoca è riscontrata unicamente un'aula quadrangolare chiusa ad est, con un'abside semicircolare e un altare a base quadrata.
Non si riscontrano al suo interno delle sepolture.


Secolo VIII
Il periodo è favorevole al sorgere di chiesette soggette a ulteriori trasformazioni.
Nella chiesetta primitiva si riscontra l'innalzamento di un gradino del presbiterio per rapporto all'aula.
Anche l'altare è ingrandito e racchiude il precedente.
All'interno dell'edificio compaiono le prime sepolture.


Secolo X
Da un documento del 968 si deduce che un monastero di Pavia (il San Pietro in Ciel d'Oro) vanta delle proprietà in quel di Dongio (Doxo).
Fra queste “la chiesa di San Pietro in campagna” (Da Meyer e Biucchi).
A questo periodo si possono ascrivere le sepolture trovate all'esterno della chiesa d'allora, a conferma dell'antichità dell'area cemeteriale (in epoca preromanica).
Fine XII - inizio XIII secolo
Secondo talune ipotesi (di Don G. Gallizia in particolare) San Pietro diventa “chiesa battesimale” di Dongio Ludiano e Semione.
La realizzazione dell'impianto romanico, caratterizzato dall' aula rettangolare, dall'abside
circolare con altare centrale, da un gradino di separazione fra coro e navata, dalla transenna lignea e dal pavimento cementizio, è di questi decenni.
È possibile l'esistenza di un soffitto di legno e di un campanile a vela.
Nulla parla in favore di una decorazione parietale.


Dal XIV al XV secolo
Col sorgere delle chiese di Santa Maria a Semione (1207) e di San Secondo a Ludiano (1283),
San Pietro cede a questa il grado di
parrocchia, rinascendo nelle vesti di semplice oratorio. E tale resterà.
Le poche modifiche apportate in questo periodo avvengono al suo interno.
La decorazione pittorica, a riquadri sulle pareti non intonacate, prende avvìo negli ultimi decenni del Trecento.
Prima del 1470 (ma dopo il 1380) viene costruita una cantoria e ingrandito ulteriormente
l'altare.


1570
L'oratorio è visitato da S. Carlo Borromeo (seconda Visita in Blenio).


1581 -82
I resoconti delle visite dei Vicari visitatori (i «decreti») permettono di ricostruire con maggior precisione l'evoluzione del monumento.
La chiesa è ingrandita e prende le dimensioni definitive.
È pure dotata dell'attuale campanile, che sostituisce quello a vela.


1608-1639
Viene aggiunta la sacrestia.


1858
Dopo la posa del pavimento in lastre di gneiss, l'ingrandimento della sacrestia e la posa del paliotto di scagliola (ritocchi avvenuti nel primo terzo del Settecento), seguendo il gusto del momento viene costruita una volta di gesso ribassata sostenuta da centine di legno.
Sono ricaricate d'intonaco le pareti della navata e viene fusa una nuova campana che, con incisa l'invocazione ai morti, conferma l'esistenza del cimitero.


1973-1988
Gli ultimi restauri riportano la chiesa all'aspetto attuale.




Fonte:
Volantino informativo “San Pietro – Motto di Dongio – una presenza romanica sulla via del Lucomagno”, a cura del Comitato Pro Restauri Chiesa San Pietro Dongio – 1997





Informazioni di dettaglio da "Guida d'arte della Svizzera italiana":


L'edificio primitivo, una piccola aula quadrata con abside semicircolare risalente alla fine VI sec., fu sostituito nel XlII sec. dall'attuale chiesa romanica orientata, pure conclusa da un'abside semicircolare. Sopraelevazione e prolungamento verso O, inserimento del soffitto ligneo a travature della navata e innalzamento del campanile addossato alla facciata principale nel1581.
Sagrestia aggiunta nel 1608.


Nell'angolo N-0 della cinta muraria sorge l'antico ossario affiancato da un portale in pietra. Restauro curato da Mauro Buletti e Paolo Fumagalli,1976-88, accompagnato da indagini archeologiche.


Dipinti murali realizzati tra il XIV e il XIX sec.


Sul fianco S del la navata: Imago Pietatis nel la lunetta del portale. e S. Cristoforo, opere di un pittore lombardo, terzo quarto XIV sec.


La decorazione pittorica dell'abside e dell'arco trionfale prob. coeva, di cui rimangono solo poche tracce sull'intradosso dell'arco, fu ritoccata tra la fine del XV e l'inizio del XVI sec. da un pittore della cerchia di Antonio da Tradate; dello stesso autore anche il S. Pietro sulla parete N della navata; nella calotta absidale, Majestas Domini attorniata dagli evangelisti raffigurati come angeli; nel registro inferiore, gli apostoli; nei pennacchi dell'arco trionfale, Annunciazione; sull 'archivolto des., S. Antonio Abate.


Verso. la metà del XIX sec. gli affreschi dell'abside furono ridipinti dalla bottega dei Calgari. Sulla parete N della navata si conservano ulteriori affreschi appartenenti alla campagna decorativa tardotrecentesca: la Crocifissione e i due santi nel registro inferiore vicino al coro, tra cu i si riconosce S. Bartolomeo. La figura di S. Lucia è attr. al pittore del riquadro con la Madonna fra due santi sulla parete di fronte.


Un maestro attivo nella seconda metà del XV sec. dipinse S. Stefano e la Madonna in trono, sovrastata da una copia ottocentesca dei Calgari. Sotto l'altare del XVIII sec. con paliotto in scagliata di Francesco So lari, 1732, si scorgono i resti degli altari precedenti.





Fonte:
autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), pp. 90-91, Edizioni Casagrande, 604 pagine



HTMLText_41E0BD0D_52C0_F340_41D0_7FE59051125C.html =
Valle Malvaglia



[…]
Cenni sul popolamento


La Valle era abitata almeno a partire dal secolo XIII, come mostrano le ricerche a campione fatte con il metodo dendrocronologico, riportate dall’inventario AERT, che testimoniano in edifici della valle elementi costruttivi in legno risalenti a tale epoca. Ciò non esclude, naturalmente, un popolamento e, soprattutto, una frequentazione anche di epoca precedente.


In un documento del 1405 vengono elencate le ‘ville’ presenti in valle, in occasione dell’attribuzione ai singoli insediamenti di quelli che erano, fino ad allora, i pascoli comuni. Si parla, pertanto, di vicini «de Andrio, de Agro, de Mezano, de Madra, de Ciavascho», rispettivamente Dandrio (0.6), Dagro (0.1), Anzano (0.5), Madra (0.7) e Chiavasco (0.3). Oltre a queste ‘ville’, viene qui rilevato anche Pontei (0.2).


Con l’esclusione di Pontei, che non possiede una cappella e di Dagro, la cui cappella risale al XIX secolo, gli altri nuclei hanno cappelle edificate tra il XV e il XVII secolo: fatto in sé rilevante la presenza di oratori, in qualche caso dotati anche di arredi di una certa importanza, per degli insediamenti di tali dimensioni.




Tratti dell’economia della valle e popolamento temporaneo


La Valle Malvaglia rivestiva un ruolo economico importante di retroterra agricolo per il villaggio ‘madre’ di Malvaglia, soprattutto per quanto riguarda l’allevamento e le colture di segale e di patate che si praticavano su una proprietà estremamente frazionata. Ad Anzano e Dandrio esisteva un forno comunitario. Il ricorrente toponimo “Serra” rimanda a un’altra importante attività economica, il taglio degli alberi, e al forte depauperamento del patrimonio boschivo. Attività integrativa di quelle primarie era l’emigrazione, che vedeva gli uomini partire a settembre verso l’Italia e verso la Francia e ritornare all’inizio della primavera.


Le stazioni delle ville ubicate sul versante a solatio, Anzano, Chiavasco e Dagro erano abitate già a metà gennaio dagli abitanti di Malvaglia-Rongie, quelle sul versante sinistro, Dandrio, Madra, a partire da marzo, dagli abitanti di Malvaglia-Chiesa. A metà maggio si raggiungevano i monti più alti e a luglio l’alpeggio, che si scaricava il 15 settembre.


I collegamenti tra i vari piani erano dati da sentieri e mulattiere ancora oggi ben conservate in ragione del fatto che la carrozzabile asfaltata risale solo al 1960 circa. I terrieri erano tenuti al mantenimento in buono stato dei percorsi che erano importante strumento per il lavoro e la sopravvivenza, compresi lo sgombero dalla neve e da eventuali frane. Tale lavoro fu regolato in maniera abbastanza rigorosa, fino ai primi decenni del secolo XX.


L’abbandono delle attività agricole, lo spopolamento, la costruzione della carrozzabile, hanno portato anche all’abbandono di questi sentieri. Dagro, l’ultimo insediamento della valle, oltre il quale la strada non prosegue, era collegato al fondovalle, in corrispondenza di Pontei, da un ripidissimo sentiero (0.0.1). Oggi è raggiunto anche da una teleferica con stazione in Malvaglia.




L’evoluzione tra secolo XIX e XX


Con la realizzazione, tra 1830 e 1838, delle strade circolari nella Valle Blenio, questa diventa più attrattiva e si avvia lo spopolamento della Valle Malvaglia che avrà un incremento anche a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Gli emigrati che ritornano nella Valle di Blenio, avendo realizzato buoni guadagni e potendosi permettere la realizzazione di dimore
confortevoli, non si adattano più alla faticosa vita della transumanza nei monti e alpeggi impervi. Assai rare infatti nella valle le dimore che si richiamino all’edificazione borghese; solo tre o quattro edifici hanno una copertura a tre o quattro falde. Si assiste, così, al progressivo abbandono dei monti più lontani da Malvaglia e si avvia lo spopolamento della valle.


Ancora all’inizio del ‘900 decine di famiglie, circa 400 persone, salivano a Dandrio. La scuola (0.6.3, taglio 4), che nel secolo XIX contava un centinaio di alunni, fu attiva dal 1850 fino al 1920, ma nei periodi invernali i bambini frequentavano la scuola in valle.


La Fiera del bestiame di S. Martino, a Malvaglia, che durava tre giorni, e altre tre fiere annuali erano l’occasione per scendere a valle. Sempre all’inizio del secolo XX la valle contava 3500 capi di bestiame di cui 700 bovini, quantità dimezzatasi negli anni ‘40.


Una particolare iniziativa negli anni ‘30 del secolo XX fu la realizzazione di una strada fatta per iniziativa dei terrieri di Dagro, i patrizi di Malvaglia, e con il concorso dell’Unione Nazionale Svizzera. Si trattava di una strada che doveva unire tutte le ville della valle e così avvenne tra 1934 e 1939 con il lavoro volontario di abitanti della valle e di una cinquantina di studenti e studentesse universitari, tanto che la strada prese il nome di «Strada degli studenti».
Circa nel 1960 è stato costruito un bacino di accumulo per lo sfruttamento dell’Orino (0.0.11) e realizzata la carrozzabile (0.0.3), asfaltata quasi completamente. Solo alcuni tratti prima di Dagro sono ancora sterrati.


La strada ha permesso una migliore accessibilità della valle, per quanto si tratti di una carrozzabile strettissima che non consente il passaggio di più di un mezzo per volta, e ha favorito la ricolonizzazione ad opera di vacanzieri giornalieri ma anche di tanti che hanno riattato vecchi edifici o ne hanno costruito dei nuovi.
[…]


Fonte:
Ufficio per l'ISOS, Zurigo: "Val Malvaglia (4166) rilevamento 150dpi 2008.pdf", da https:/dav0.bgdi.admin.ch, scaricato 7.9.2015



HTMLText_44ED525A_5146_2D83_41D3_1722150CD1CF.html =
Oratorio della Natività della Madonna



Aula con coro poligonale e piccolo campanile sul fianco sin., eretta prob. nella seconda metà del XVII sec. Vi si accede tramite un scala con portale voltato a crociera.


Restauro recente.


Sulla facciata principale: affresco raffigurante la Natività della Madonna. Navata con soffitto ligneo.
Nel Coro: affreschi di Giovanni Battista Pogliatto, 1674-77, con l'Assunzione della Vergine, angeli musicanti e l'Adorazione dei Magi e dei pastori.


Altare con ancona barocca in legno intagliato e pala della Natività della Vergine.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 84, Edizioni Casagrande, 604 pagine





HTMLText_45B0CBA2_5146_1283_41CF_16523CAA2693.html =
Atelier Tita Ratti



L’Atelier Titta Ratti trova spazio all’interno della struttura comunale sita nella frazione di Malvaglia che ha ospitato l’asilo comunale dal 1901 sino al 1993.
Grazie alla collaborazione tra il Comune e la Fondazione Elisa e Titta Ratti, tra l’autunno del 2010 e l’estate del 2012 si è proceduto all’integrale ristrutturazione dello stabile.
L’Atelier Titta Ratti, inaugurato nell’ottobre del 2012, è un centro culturale polifunzionale e la sua presenza costituisce un importante elemento caratteristico della regione con l’obiettivo di conciliare cultura, ricerca ed intrattenimento.
Il programma generale comprende esposizioni di opere di Titta Ratti ed altri artisti, esposizioni temporanee con tematiche varie, relazioni continue con artisti, associazioni, enti pubblici, …, progetti didattici e corsi.


Fonte:
www.serravalle.ch, consultato 17.3.2016



HTMLText_46145132_5389_8334_41D2_54E346302B5C.html =
Oratorio di S. Giovanni Battista



Documentato nel 1581.


L'odierna costruzione con coro poligonale, voltata a botte lunettata, risale al XVII sec.


Il campaniletto nell'angolo sin. della facciata ospita una campana dedicata al patrono datata 1465.


Sulla parete di fondo del coro: affresco di gusto popolare raffigurante la Madonna, S. Giovanni Battista e una martire, XVIII sec, ridipinta.


In navata si conservano affreschi di Hans Jakob Greutter, 1630; sulla parete sin.: Madonna del Rosario con i SS. Domenico e Caterina, entro riquadri dei Misteri; ai lati i SS. Pietro e Martino vescovo; di fronte, Crocifissione con la Vergine e S. Carlo Borromeo.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), pp. 85-86, Edizioni Casagrande, 604 pagine




HTMLText_462310A2_5389_81D4_41C5_5CA792D6090B.html =
Oratorio di S. Giacomo



Menzionato nel 1581.


Alla minuscola cappella primitiva decorata nella seconda metà del XV sec. con affreschi attr. alla bottega dei Seregnesi, fu aggiunta prob. all'inizio del XVII sec. una navatella con campanile a vela.


Sulla parete di fondo: Crocifissione, Madonna in trono e S. Giacomo; sulle pareti laterali: i SS. Agata, Cristoforo, Antonio Abate, Giovanni Battista e S. Giorgio che uccide il drago accanto alla principessa.


Sulla parete sin. del coro: dipi
nti murali cinquecenteschi raffiguranti S. Antonio Abate, la Madonna (frammentari), e S. Giuliano.


Sulla volta a crociera del coro, nel sottarco e in navata: affreschi con Dio padre, angeli, profeti, la Crocifissione e santi attr. a Hans Jakob Greutter, 1630.
Crocefisso ligneo del XVII sec. sulla trave dell'arco trionfale.





Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 85, Edizioni Casagrande, 604 pagine





HTMLText_46B90B8A_5389_87D4_41B4_C2E4B3142D4A.html =
Muncréch



Muncréch (1156 m s.l.m.), italianizzato Montegreco, non è mai stato considerato una vera e propria villa della Valle Malvaglia, trovandosi al suo limite orografico.


Infatti è situato ai piedi dell'omonima cima e sul versante sinistro della Valle di Blenio, che dalla frazione di Malvaglia Chiesa sale a piramide, tracciando il confine fisico con la Val
Pontirone.


Pur non essendo geograficamente all'interno della Valle Malvaglia, possiamo considerare Muncréch la sesta villa.




Fonte:
http://www.montegreco.ch, consultato il 9.8.2012





HTMLText_46DE1816_5389_80FC_41C7_BF492B782245.html =
Oratorio di S. Barnaba



L'originaria cappella cinquecentesca, decorata nel1606 con affreschi di gusto popolare, fu ampliata in epoca successiva con l'aggiunta della navata e del campanile a vela che sovrasta la facciata.


Sulla parete di fondo sono dipinti la Crocifissione con i SS. Rocco e Sebastiano; sulla volta a botte, Dio Padre; sulle pareti laterali, la Madonna con un vescovo e i SS. Antonio Abate, Martino e Giovanni Battista.


Crocifisso del XVIII sec. sulla trave dell'arco trionfale.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 86, Edizioni Casagrande, 604 pagine



HTMLText_46DE627A_5389_8134_41C4_63A5EB486C1B.html =
Oratorio di S. Bartolomeo



Attestato nel1581.


Coro voltato a botte decorato con affreschi in parte frammentati di Hans Jakob Greutter, 1630 ca.; sulla parete di fondo, Natività; sulla volta, Trinità; sulle pareti laterali, Madonna fra due santi e Martirio di S. Bartolomeo.


Tabernacolo a tempietto in legno dorato e dipinto, fine XVI sec., impreziosito da figure di evangelisti, santi e scene cristologiche.




Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 86, Edizioni Casagrande, 604 pagine








HTMLText_618C41CF_75AE_D14C_41BE_0FFC1F3A0B6F.html =
Affresco parzialmente conservato di una grande Ultima Cena dipinta nel 1485 dal pittore Cristoforo e da suo figlio, prob. membri della bottega dei Seregnesi.
Fonte: v. info
HTMLText_62D9747B_7B0F_E490_41B2_988927A169B2.html =
Stazioni della Via Crucis
HTMLText_6486814B_7023_0DC3_41D9_D034699C643D.html =
Cappella di S. Apollinare - Assunzione della Vergine
HTMLText_650155CF_7021_14C4_41C4_003AF829B97B.html =
Statua della Madonna col Bambino, inizio XVII sec.
(fonte: v.info)
HTMLText_65094EF0_7021_14DD_41D3_C965191CE355.html =
Martirio di S. Secondo, Lorenzo Peretti, 1800
Fonte: v. info
HTMLText_650A7C56_7021_1BC4_41B3_41328A0F6BDE.html =
Nella cappella della Madonna: affreschi dei Misteri del Rosario; statua lignea della Madonna col Bambino, 1600 ca. Pulpito ligneo con colonne ritorte e statuette, seconda metà XVII sec.
Fonte: V. info
HTMLText_650B728C_7021_0F44_41CF_D88CB6DB55CC.html =
Sepoltura di Cristo
HTMLText_65135C28_7021_1B4C_41CC_75591E643C25.html =
Nella cappella della Passione: dipinto murale della Crocifissione attr. a Tommaso Calgari, seconda metà XIX sec.; sulla volta, affresco con putto e strumenti della Passione; due angeli in legno dorato e dipinto provenienti dall'antico altare maggiore ora conservato nella chiesa parrocchiale di Dongio.
Fonte: v. info
HTMLText_652EFBA8_702F_1D4C_4198_896AA6B3FDAE.html =
Facciata principale della chiesa decorata con affreschi, secondo decennio e metà XVI sec. ca., raffiguranti un S. Cristoforo gigantesco affiancato da un altro S. Cristoforo molto più piccolo, la Madonna in trono fra i SS. Rocco e Sebastiano, un'altra Madonna fra i SS. Francesco d'Assisi e Bernardino da Siena; i SS. Barbara, Martino e Gerolamo.
Fonte: v. info
HTMLText_65320076_703F_0BC4_41C0_5B4445B9E26D.html =
Battesimo di Cristo
HTMLText_6542AE48_7021_17CC_41D8_7A76C923506D.html =
Ultima cena
HTMLText_65554B7D_7021_1DC4_41D0_6CD6B27CA224.html =
Pasqua ebraica
HTMLText_6558E2A3_7021_0F7C_41A2_765E4083BB70.html =
Battesimo di S. Secondo, Lorenzo Peretti, 1800
Fonte: v. info
HTMLText_657AD54E_703F_15C4_41D9_6B5DAD442A41.html =
Madonna della cintura
HTMLText_659B042F_7023_0B44_41D3_BDEB80B49C5D.html =
Sacello di S. Apollinare e S. Enrico: parete nord. I santi Enrico (sin) e Apollinare (dx) con al centro i quattro cartigli , i 4 cartigli coon il racconto dell'alluvione [che seguì la buzza di Biasca del 1513]
Fonte: Aurelio Giuseppe Heger - Università cattolica del Sacro Cuore, Brescia - Facoltà Lettere e Filosofia - Tesi di laurea anno 2005/2006 - La Chiesa di San Martino a Malvaglia e i suoi affreschi, Ricognizione fotografica e storico artistica, p.57/161
HTMLText_659C9405_7021_0B44_41D0_A07A8B4D9169.html =
In alto: Le nozze di Cana
In basso: Rappresentazione dei Sacramenti
Fonte: v. Info
HTMLText_65ACA5EE_7021_34C5_41D0_5B9FE858149D.html =
Ex atelier dello scultore Giovanni Genucchi (10.4.1904 Bruxelles - 3.10.1979 Acquarossa,)
Per maggiori informazioni si veda la scheda "Info"
HTMLText_65BAA103_7021_0D3C_41D1_F21A4D89DEF5.html =
Offerta a Melchisedec
HTMLText_65D33A12_7021_7F5C_41CD_8CA39C85E0E8.html =
S. Pietro
Fonte: v. Info
HTMLText_65EF502F_7021_0B44_41D0_5C6D094058E5.html =
I Padri della Chiesa
Fonte: v. Info
HTMLText_6620ECD3_7021_74DC_41D8_0A58CCDE11B6.html =
S. Paolo
(fonte: v. Info)
HTMLText_66C47005_7021_0B44_41C5_9D7D8FD6C29F.html =
Statua della Vergine, prima metà XVIII sec.
Fonte: v. info
HTMLText_67139572_702F_35DD_41A2_B26F01CE210A.html =
Nella cappella di S. Caterina, a des.: eleganti stucchi settecenteschi e affresco di S. Francesco d'Assisi, 1770; altare con tela raffigurante la Madonna col Bambino e i SS. Caterina da Siena e Antonio da Padova, XVIII sec.; paliotto in scagliola di Francesco Solari, 1732.
Fonte: v. info
HTMLText_673B3703_7021_153C_41D4_21CEE3D438AD.html =
Pulpito ligneo, seconda metà XVII sec.
Fonte: v. info
HTMLText_6742A5AD_7023_1544_41D1_93780D5B819E.html =
Statue dell'Assunta e di due angeli, XVII sec
Fonte: v. info
HTMLText_676A520C_702F_0F45_4195_1BA896621D2D.html =
Predica di S. Antonio da Padova, 1773.
Fonte: v. info
HTMLText_679E3528_702F_354C_41D6_29CAE727AFA6.html =
La Pietà, XVII sec.
Fonte: v. info
HTMLText_783086BC_6D62_CD03_41D9_2B71A4FE1520.html =
Dagro



Dagro, situato su un terrazzo sopra Malvaglia a 1413 m.s.sopra, un tempo era abitato tutto l'anno: è una delle "ville" della Val Malvaglia.


Vi si gode una vista stupenda su una buona parte della Valle di Blenio.


Le antiche abitazioni sono praticamente tutte riattate mantenendo lo stile e il fascino dei tempi trascorsi.








HTMLText_7FBF3017_6ABF_29B2_41D1_4E2724C4308E.html =
Piazza Collegiata



L’assetto attuale di Piazza del-la Collegiata, detta anche più semplicemente Piazza Grande, non richiama più l’aspetto antico, né esistono particolari menzioni medievali del luogo. Lo spiazzo, assai ridotto, prospiciente la chiesa era un tempo occupato dal cimitero e dal sagrato.
La piazza era anche chiusa verso l’attuale Viale della Stazione, costruito attorno al 1870 con l’avvento della ferrovia. Nel ’500 furono demolite a più riprese le case che impedivano la formazione del sagrato e l’accesso alla scalinata davanti alla chiesa in costruzione.
Le case settecentesche in stile perlopiù lombardo che si affacciano sulla piazza sono appartenute alle famiglie patrizie più in vista. Le facciate nascondono spesso eleganti loggiati e cortili interni. Le abitazioni hanno poi subito importanti ristrutturazioni nel corso del 1800, come il palazzo al n° 1 della piazza fatto costruire da Monsignor Carlo Chicherio, Arciprete di Bellinzona, poi appartenuta al Canonico Carlo Maria Chicherio segretario particolare di Papa Leone XII. Sono di quel periodo i busti della facciata. Curiosi e singolari sono i balconcini e veroncini in ferro battuto che fanno bella mostra da una parte e dall’altra della piazza. La loro perfezione tecnica e decorativa hanno più volte attirato l’attenzione degli storici dell’arte. Al n° 2 troviamo l’antica Casa Bruni, pure settecentesca, dalla facciata semplice e austera, ma che si sviluppa tutta in profondità con pianta irregolare imposta dalle esigenze del terreno e un ampio atrio che parte da tre colonne mediane. Sull’altro lato, al n° 5 la vecchia Casa Gabuzzi, con balconcini decorati e loggiato interno, al n° 7 l’antica Casa Chicherio, esempio tipico di casa signorile del ’700 bellinzonese a tre piani, ritmati da cornici e lesene che dividono la facciata in riquadri. Il corpo quadrangolare a torre serve da lanterna allo scalone centrale, non privo di imponenza.
I Visconti hanno visto crescere il piccolo Borgo di Bellinzona e lo hanno amato a tal punto da regalargli uno stemma simile a quello del loro casato:
un biscione a sette spire. Numerose sono le leggende sull’origine dello stemma visconteo. Una delle più note racconta che nel 1323 Milano era impegnata in una logorante guerra contro i fiorentini. Le truppe milanesi, capeggiate da Azzone Visconti, si erano accampate nei pressi di Pisa in un boschetto per riposare. Al risveglio il condottiero raccolse l’elmo abbandonato sull’erba lì accanto per metterlo e si accorse che una vipera
si era annidata al suo interno. Avrebbe potuto morderlo, ma questa sgusciò da un’apertura e si allontanò. Per ricordare l’episodio, Azzone decise di rappresentare la vipera nello stemma di famiglia. Per sottolineare il suo comportamento innocuo, la fece dipingere con un bambino in bocca.



Fonte:
http://www.iperpaesaggi.ch/IMG/pdf/bellinzona_dieci_sguardi_sulla_citta_per_giocare_con _la_storia.pdf (consultato 23.05.2020)






HTMLText_7FFB8B58_6AA2_FFBF_41C2_B8DE73B6E941.html =
Semione : cappella dei Morti
(o Ossario)



Costruzione rettangolare con due vani voltati a botte, di cui quello des. aggiunto nel 1513. Sullla facciata: affresco barocco della Risurrezione dei morti, XVIII sec.


Nella cappella originaria: affreschi della bottega dei Seregnesi, terzo quarto XV sec.; sulla parete di fondo, Crocifissione con i SS. Giovanni Battista e Antonio Abate; sulla volta, Majestas Domini, simboli degli evangelisti e padri della Chiesa: sulla parete sin., Adorazione dei Magi; di fronte, i SS Cristoforo, Lucio, Sebastiano, Margherita, Mamete e Domenica.


Nella cappella attigua: iscrizione in memoria della frana del Monte Crenone del1513.





Fonte:
Autori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), pp. 86-87, Edizioni Casagrande, 604 pagine







HTMLText_CD55B399_DC50_017D_41E1_66C7EE6D09AC.html =
Nella cappella battesimale: frammenti d'affreschi, XVII sec., fonte datato 1586 con sovrastruttura lignea del XVII sec. Tribuna lignea dipinta con motivi ornamentali rustici dal grigionese Johann Jakob Riegg, 1727. Tele raffiguranti la Deposizione, XVII-XVIII sec. a des. del coro, e la Madonna del Carmine con anime purganti, XVIII sec. sulla tribuna.
Fonte: v. info
HTMLText_D22AE284_DC50_034B_41E1_7E934B4F3C77.html =
Vite di sollevamento del peso che agisce sulla leva
HTMLText_D22C9293_DC50_034C_41DC_19AA9B413D82.html =
Fulcro della leva
HTMLText_D22CE2B2_DC50_034C_41BE_9D3EDEDB0B57.html =
Madonna della cintura, opera di un artigiano - probabilmente grigionese - che fu molto attivo in Leventina e in Blenio, finora non identificato
Fonte: Giuseppe Gallizia e Piero Ferrari, Appunti su Ludiano, Istituto editoriale ticinese, p. 92/153, informazioni interpretate
HTMLText_D22DF293_DC50_034C_41CD_D644339FBF86.html =
Sasso che esercita la forza sulla leva
HTMLText_D22FF2A3_DC50_034D_41E0_386E20359F1C.html =
Piano di pressione
HTMLText_D239AF41_DC50_01CC_41E8_7F34059CD1C2.html =
I Padri della Chiesa
Fonte: v. Info
HTMLText_D5ADE374_DA80_8418_41B7_346CCEE99044.html =
S. Pietro (XVII sec)
Fonte: v. info
HTMLText_D7668D20_DA80_9C38_41D8_2C51240D888D.html =
S. Paolo (XVII sec)
Fonte: v. info
HTMLText_DA8D7068_D1EC_E897_41DB_BDE60E02EF15.html =
Chiesa parrocchiale
di S. Maria Assunta



Edificio a navata unica con due cappelle laterali e coro poligonale all'esterno, internamente arrotondato. Costruito nella sua forma attuale negli anni 1731-36.


Della chiesa romanica prob. bi absidata, menzionata nel 1207, resta il campanile. forse Xl sec
., i cui due ultimi piani furono rimaneggiati in epoca successiva.


Sul sagrato sorgono le cappelle della Via Crucis contenenti mosaici del 1971, la colonna cimiteriale del 1707 con un crocifisso in pietra e la cappella dei Morti decorata con affreschi tardogotici e barocchi.


Restauro esterno e sistemazione del sagrato. 2002-04. Facciata principale della chiesa con protiro e portale con battenti lignei dipinti, 1777.


Sul basamento del campanile: tracce di affreschi, inizio XVI sec.


Interno coperto da volte a botte lunettate, ornato di stucchi settecenteschi. Decorazione pittorica dell'artista locale Attilio Balmelli, 1919.


Nel coro: quattro tele in cornici a stucco con la Natività e la Morte della Vergine, 1773, e i SS. Pietro e Paolo, XVIII sec.; altare maggiore rococò in marmi policromi, XVIII sec.; statue dell'Assunta e di due angeli, XVII sec.


Nella cappella di S. Caterina, a des.: eleganti stucchi settecenteschi e affresco di S. Francesco d'Assisi, 1770; altare con tela raffigurante la Madonna col Bambino e i SS. Caterina da Siena e Antonio da Padova, XVIII sec.; paliotto in scagliola di Francesco Solari, 1732.


In navata: tele con la Predica di S. Antonio da Padova, 1773, e la Pietà, XVII sec.; statua della Vergine, prima metà XVIII sec.


Pulpito ligneo, seconda metà XVII sec.


Fonte battesimale con tempietto ottagonale, prob. XVIII sec. Confessionale del 1661.


Fonte:
Aautori diversi (2008, seconda edizione): Guida d'arte della Svizzera italiana, a cura della Società di storia dell'arte in Svizzera (SSAS), p. 86, Edizioni Casagrande, 604 pagine






HTMLText_DC22F469_D107_4053_41D9_27847371A5C4.html =
Comune di Serravalle




Il 1. aprile 2012 è entrato in funzione il nuovo Comune di Serravalle, frutto dell’aggregazione fra gli ex Comuni di Malvaglia (sponda sinistra della valle) e Ludiano e Semione (sponda destra).


La nuova entità comunale conta all’incirca 2'100 abitanti, è situata all’entrata della valle di Blenio ad un’altitudine di ca. 400 m/sm, confina a sud col Comune di Biasca ed a nord con quello di Acquarossa.


Il territorio si estende su ca. 100 km2, ricoperti per oltre l’85% da boschi o superfici improduttive. La parte destinata all’agricoltura è importante (13%) mentre l’1.1% del suolo si trova in zona edificabile (118 ettari).



Fonte:
https://www.serravalle.ch, consultato il 19.7.2020



HTMLText_DCD93D0F_D1F7_98A9_41E1_F6BBECE738AE.html =
Castello di Serravalle



Il castello di Serravalle presso Semione è una delle rocche più importanti di tutto il Sopraceneri. Ridotto ad un ammasso di rovine fin dal tardo Medioevo e ancor oggi restaurato in modo incompleto offre nondimeno una vista imponente.


Le estese rovine s’innalzano su un vasto pianoro roccioso tra Semione e Lottigna. Il complesso è suddiviso in una rocca principale e in un ricetto (rifugio). Quest’ultimo si trova sul fianco orientale del castello su un pianoro allungato e abbraccia una superficie interna di m 90 per 30.


Del muro di cinta si sono conservate notevoli parti, mentre le costruzioni medievali antistanti (che si trovano davanti) al castello principale sono in gran parte scomparse.
Sul ciglio dello strapiombo roccioso, si trova la cappella di Santa Maria del Castello, il cui aspetto odierno risale al XVI e al XVIII secolo.


Il cortile della rocca trincipale si suddivide in quattro parti: un’ala a sud che non può essere descritta nei particolari, non essendo stata ancora liberata, il cortile abbastanza spazioso, il nucleo della rocca a nord del cortile formato da più elementi e infine un imponente mastio a pianta rotonda a nord del complesso in posizione avanzata.
I pilastri mozzi di forma circolare nel cortile del castello sono gli unici resti di una sala di dimensioni sconosciute.


Le rovine del castello di Serravalle sono state portate alla luce e restaurate nel 1928-30 per opera dell’Associazione svizzera per castelli e ruine. Secondo la prassi dell’epoca non si è riservata la dovuta attenzione ad esami archeologici o a studi architettonici cosicché, attualmente, non si è in grado di ricostruire lo sviluppo architettonico della rocca.


Anche se sfortunatamente non si è in possesso di informazioni archeologiche circa l’epoca della costruzione, dalle rovine attuali si possono far risalire le diverse fasi dei lavori al XIII e al XIV secolo. Il mastio rotondo è stato costruito probabilmente verso il 1250, la torre semicircolare che sporge dalle mura invece nel corso del XIV secolo.
[...]
È la tarda primavera del 1176. Federico Barbarossa risale da Pavia verso la valle di Blenio con un piccolo gruppo di soldati a cavallo per incontrarsi con l’esercito di rinforzo proveniente da
nord. La via è ormai già libera dalla neve. Poco oltre Biasca, a Semione, l’imperatore si trova di fronte all’arcigno castello di Serravalle, costruito anni prima dai suoi fedeli da Torre. Come
dice il nome, la fortezza è lì a sbarrare il passaggio all’inizio della valle di Blenio. Il castello è però occupato dai vallerai (forse aiutati da un gruppo di Milanesi); costoro sono decisi a resistere di fronte al Barbarossa. Certo che ci vuole un bel coraggio per sfidare l’imperatore! I
Bleniesi vogliono difendere l’autonomia della valle di fronte alla dominazione tedesca. In aiuto al Barbarossa accorrono i soldati di Alcherio e in poco tempo il castello è espugnato. Alcherio
riceve in custodia la fortezza e Federico, incontrandosi finalmente con le attese truppe scese dal Lucomagno, ritorna verso la pianura lombarda. La bandiera imperiale sventola di nuovo
sulla torre del castello di Serravalle. L’imperatore vi ha trascorso in tutto quattro giorni tra la fine di aprile e l’inizio di maggio.


Lo scontro con le truppe lombarde avviene a Legnano; il Barbarossa è duramente sconfitto. Per un momento lo si crede addirittura morto in battaglia! Al tramonto del 29 maggio 1176 la lancia, la croce e lo scudo dell’imperatore figurano tra i trofei di guerra conquistati dai Lombardi. A lui non rimane che firmare un trattato di pace. La notizia della sconfitta giunge anche nelle lontane vallate alpine di Blenio e Leventina, notizia che sicuramente preoccupa gli avogadri imperiali Alcherio e Bernardo. (Graziano Tarilli).
Fonte:
http://www.swisscastles.ch/Tessin/serravalle_i.html, consultato 20.10.2011





HTMLText_DFD2F3B8_D1F7_AFF6_4171_DDF36DDFFF3B.html =
Frazione Semione
(Testo antecedente alla fusione dei comuni del 2010)



[...]
Sviluppo dell’insediamento - Cenni di storia e di evoluzione


Comune autonomo e parrocchia, l’insediamento si trova registrato nel passato con i nomi di
«Xamiono» nel 1193, «Simiono» nel 1205, «Sameono» nel 1450.


Le vicende storiche dell’insediamento sono legate in buona parte alla presenza del Castello di Serravalle [..], roccaforte situata a nord dell’abitato, costruita probabilmente dai Della Torre. I suoi resti, oggetto del primo restauro tra il 1920 e il 1930, rimandano a un’edificazione del secolo XV, ma gli scavi hanno mostrato che una fortezza esisteva già attorno al Mille. La sua importanza deriva dalla posizione di controllo della strada del Lucomagno lungo la quale transitavano gli eserciti imperiali. Nell’area è la cappella di S. Maria del Castello [..] di cui si ha notizia nel 1339. Il pronao e l’abside sono un’aggiunta del XVI secolo. Sia la facciata che gli interni sono decorati da affreschi che datano a partire dal secolo XV.


Appartenente alla «Fagia de subtus» o «di Malvaglia», Semione è menzionato quale Vicinia e Rodaria dal 1205. A sud dell’attuale insediamento esisteva una località chiamata Sala, non identificabile con esattezza, dove si tenevano le assemblee della valle.


Dal punto di vista ecclesiastico, Semione è parrocchia autonoma da tempi antichi; la chiesa di
S. Maria Assunta [..], documentata dal 1207, venne ricostruita sopra un precedente edificio bi absidato del quale non rimane che il campanile, risalente forse già al secolo XI. Lo spazio circostante la chiesa è delimitato da una corona di edicole della Via Crucis e contiene l’ossario oggetto di un ingrandimento nel 1513, nonché una colonna cimiteriale datata 1707. L’ossario, oggetto di un restauro nel secolo XVIII, contiene all’interno affreschi del secolo XVI e probabilmente del secolo XVIII in facciata. Un altro edificio religioso del villaggio è la cappella di S. Carlo eretta nel 1606 [..] cui si accosta la Casa S. Carlo [..], museo dal 1972.


A seguito della diga formatasi all’altezza di Biasca dallo scoscendimento del monte Crenone nel 1513, Semione rimase sommerso per alcuni anni. Altre inondazioni subì anche nel 1556, 1868, 1897 e, più recentemente, nel 1978 e 1986.


È presumibile che il primo nucleo insediativo si sia avuto in corrispondenza della chiesa parrocchiale del XII secolo, l’edificio più antico dell’insediamento e, successivamente, si sia sviluppato il nucleo a monte [..] attorno alla cappella di S. Carlo, nucleo nel quale sono presenti edifici risalenti a tale epoca e forse precedente.


Ciò che caratterizza oggi l’insediamento è l’edificazione lungo la strada cantonale realizzata nel 1860 [..], uno degli esempi più significativi in Ticino dello sviluppo indotto dal ritorno al villaggio degli emigrati tra fine secolo XIX e inizio XX. Al tempo l’edificazione a nord giungeva fino alla chiesa parrocchiale e su quel lato il riale forniva un limite [..]. Frontalmente alla chiesa, sul lato opposto della strada, era la casa parrocchiale, successivamente demolita. I due edifici creavano un restringimento accentuando in tal modo il carattere di quella parte come limite dell’insediamento.


L’emigrazione nell’Ottocento – anche le citate alluvioni contribuirono non poco all’abbandono del villaggio – si indirizzò verso l’Inghilterra, il Belgio e Parigi, dove gli emigranti trovarono lavoro soprattutto come marronai, osti e camerieri. Dalla seconda metà del secolo XIX il ritorno di molti determinò entro la struttura rurale del villaggio l’apporto di una sostanza edilizia borghese che viene ad affiancare e sostituire i manufatti contadini tradizionali, così che case antiche in muratura a secco si trovano accostate a dimore signorili. Queste occuparono soprattutto gli esigui spazi utilizzabili che la morfologia concedeva ai lati della cantonale,
soprattutto a livello della strada [..], ma anche nelle propaggini a monte di essa. Numerose di queste dimore vennero realizzate come vere e proprie ‘copie’ di edifici del luogo di emigrazione, fosse l’Inghilterra, la Francia, il Belgio o riproponendo certi tratti delle architetture di quei luoghi. Sia il lungostrada che la
posizione esposta in pendio vengono prescelte come collocazioni di prestigio [..].


Sulla Carta Siegfried datata 1872 il disegno del villaggio rispecchia a grandi linee la situazione attuale con l’asse ottocentesco già ben definito. Ma complessivamente la lettura della Carta risulta complicata per alcune incongruenze difficili da spiegare, quale la presenza della parrocchiale sul lato a monte della strada del 1860. Né sembra di potere attribuire il simbolo della chiesa alla cappella di S. Carlo perché in tal modo sarebbe la parrocchiale a non essere indicata. A grandi linee, tenendo conto delle difficoltà di interpretare la Carta, si può dire che non sono leggibili edifici nello spazio lungo strada compreso tra la chiesa parrocchiale e le rovine del Castello, mentre oggi in tale spazio compare un discreto allineamento di edifici borghesi e il signorile edificio [..] a premessa dell’edificazione caratterizzante il nucleo principale.
Subito a sud della parrocchiale un vuoto edilizio è occupato dalla vigna e non costruito è il tratto all’estremità sud del nucleo a nord del riale [..]. Al tempo non era stata ancora ricostruita la cappella, sacrificata per l’ampliamento del tracciato stradale e ricostruita solo nel 1901 [..].
Tutto il pendio a monte [..] è vignato e in esso sono già leggibili i nuclei edilizi
[..] e numerosi piccoli aggregati e singoli edifici sparsi. A valle sono riconoscibili gli aggregati rurali a valle della parrocchiale [..], ma non gli altri due piccoli insiemi [..] che, pure, dovevano esistere al tempo.


La popolazione, dopo un forte decremento nella prima metà del secolo XX – nel 1920 si contavano 522 abitanti – conosce una continua ripresa negli ultimi decenni: 257 abitanti nel 1980, 281 nel 1990, 320 nel 2000. Nello stesso periodo, anche in Semione si ha una chiara perdita di addetti al settore primario: dal 23 % del 1980 al 6 % del 2000.



L’insediamento attuale - Relazioni spaziali fra le parti


Semione è situato sulla sponda destra del Brenno nella bassa Valle Blenio, ai piedi del Monte Matro, in posizione appena elevata rispetto alla pianura di origine alluvionale [..], la quale verso est si continua nel territorio di Malvaglia e verso sud giunge fino a Biasca. Il villaggio, esposto ad est, è rivolto verso Malvaglia, sul lato opposto della valle, uniti da una continuità di prati e vigne incisa dal corso del Brenno [..] al di là di vigneti e altre colture.


I collegamenti attuali da e per il villaggio sono forniti dalla carrozzabile che si biforca dalla cantonale per il Lucomagno poco più a nord di Biasca scavalcando il Brenno a Loderio per proseguire verso Semione sulla sponda destra della valle e ricongiungersi alla cantonale in corrispondenza di Motto.


L’edificazione dell’insediamento, abbastanza dispersa, si pone su diversi livelli e con diversi tipi di organizzazione, in parte in dipendenza dall’epoca di edificazione e dalle funzioni. Trasversalmente all’edificazione lungo strada si pone un aggregato [..] che ha la parrocchiale come riferimento. La direzionalità di questa edificazione è sottolineata da un percorso che la fiancheggia collegando il nucleo più a monte [..] e quello più tipicamente utilitario a valle [..], come parte di un percorso che si svolge tra Rongie sul lato opposto della valle e i nuclei dispersi sul pendio a monte di Semione, fino a Navone e oltre. A tale percorso corre parallelo un riale [..].


Dei piccoli nuclei a monte e a valle della cantonale [..], il più interessante è quello attorno all’edificio di S. Carlo [..] per il suo patrimonio edilizio e per il suo carattere di piccolo nucleo ‘autonomo’, sia in quanto dotato di una cappella che delle funzioni abitativa e
utilitaria; funzioni, queste, compresenti anche negli insiemi minori: più marcatamente utilitari quelli a valle [..] nel punto in cui il piano fluviale comincia a salire verso il livello della cantonale.


Le rovine del Castello [..] si pongono tra il livello della cantonale e la strada bassa, e sfruttano come base di impianto un promontorio roccioso, anch’esso parte della struttura difensiva, non tanto a protezione del villaggio, piuttosto a sbarramento della valle.


La struttura del villaggio è, pertanto, espressione dell’attività agricola, in certa misura ancora praticata, della particolare situazione geografica e topografica e del robusto intervento ottocentesco che ha portato decisivi mutamenti nell’antico tessuto rurale.


Il nucleo lungo strada caratterizzato dal secolo XIX.
Il corso sinuoso della cantonale è imposto dalla morfologia che concede poco spazio in quel tratto di lato destro della valle. Gli edifici di maggior prestigio sono, di norma, leggermente arretrati rispetto alla strada, entro preziosi giardini o veri e propri parchi cintati con inferriate infisse sopra muretti e con notevoli alberature entro cui figura anche la palma; spazi un tempo rurali riconvertiti e adeguati al compito di sottolineatura della signorilità dell’edificio. Sono riconoscibili alcuni ambiti a maggiore densità di tali dimore [..], quelle di maggior prestigio soprattutto nella parte centrale
dell’insieme. [...]



Fonte:
Ufficio per l'ISOS, Zurigo: "Semione (4130) rilevamento 150dpi 2008.pdf", da https:/dav0.bgdi.admin.ch, scaricato 5.9.2015.





HTMLText_FB9FD6EA_D94D_4B39_41DA_831D6D13501B.html =
Natività (1773)
Fonte: v. info
HTMLText_FCFA1763_D97B_C92F_41C8_2594C7235010.html =
Morte della Vergine (1773)
Fonte: v. info
### Label Label_40222070_512F_333D_41CB_80CBB292B280.text = Foto A.F. Label_4D654BA7_5805_D5CD_41CF_EACEC1783AB1.text = Foto F. Scossa-Romano Label_5E66ADCE_4E6B_B2C9_41D2_8F2E3CCD5BA8.text = Foto P. Dova ### Tooltip Button_25BCBB43_058E_5564_417B_C3675DB9EEE7.toolTip = Mostra e nascondi le indicazioni mediante hotspots Button_C374C3D4_E000_E780_41EB_AD01E7BA5CF4.toolTip = Ritorno alla panoramica del Comune Container_DEDD31D6_D101_4071_41CE_E92552616653.toolTip = Mostra scheda descrittiva DropDown_963C305C_82F8_BD40_41D6_F9C023622332.toolTip = Scelta delle viste DropDown_96E14424_82E8_84C7_41D7_D26186D86A70.toolTip = Scelta delle viste DropDown_9795AC67_82FF_8542_41A8_EBA16FB31951.toolTip = Scelta delle viste DropDown_97F388BC_82FF_8DC6_41C7_F45BF99C75AF.toolTip = Scelta delle viste DropDown_97F3CBA2_82F8_83C2_41DA_9CD89FB19F57.toolTip = Scelta delle viste DropDown_C6BBCF32_CD62_C4A0_41E5_FF1986EE60A2.toolTip = Scelta delle viste IconButton_0030B426_1384_63E2_41A7_39EE347A005C.toolTip = Comune di Serravalle IconButton_003E9416_1384_63A2_4192_4B42FA7C751C.toolTip = Comune di Acquarossa IconButton_003F0426_1384_63E2_41B1_44B1A9EA45C7.toolTip = Comune di Blenio IconButton_0781C843_2F52_7339_4174_3F6404AE6109.toolTip = Dandrio IconButton_08218178_1387_E46E_41A6_2B9D9481FAC7.toolTip = Comune di Blenio IconButton_08263178_1387_E46E_418E_DB4A38403F98.toolTip = Comune di Acquarossa IconButton_08267178_1387_E46E_418E_022E5EC14F90.toolTip = Comune di Serravalle IconButton_096BC634_2F36_1F5F_41A0_CC06F2534EF7.toolTip = Anzano IconButton_0A409305_2F32_1538_41C5_B242A14C6C3A.toolTip = Anzano IconButton_1C237657_0B86_3E00_4182_BD48EC0EF5FD.toolTip = Riprendi l'avanzamento automatico (Play) IconButton_258B7FA8_34E4_26B4_41BE_FC2252E21C8A.toolTip = Chiesa parrocchiale IconButton_2590BFAC_34E4_268C_41AE_4E013E4938CC.toolTip = Torchio da Ca' d'Mutal IconButton_2590EFAC_34E4_268C_4190_AE0DEE7D6AC7.toolTip = Scorci di Ludiano IconButton_27151756_34EC_279D_41C5_B4151C3DB6AE.toolTip = Villa Laura IconButton_287F8B1A_351C_2F94_41C3_AB0DF9B0F6BF.toolTip = Casa dei Landfogti IconButton_28992320_352B_DFB5_41A0_83524A1372D6.toolTip = Case dei Pagani IconButton_292C9A52_3524_6995_417F_F0C14EEB28F6.toolTip = Villa Baggetti IconButton_292D5CE9_3524_6AB7_41B9_3AA4E035DA36.toolTip = Villa Laura IconButton_29303792_3524_6695_41B5_DDB301D2D4D7.toolTip = Casa Cavargna IconButton_29D8B4BD_352B_DA8F_41CA_455915D2AAB8.toolTip = Sacro Cuore IconButton_29D8B6AC_352C_268D_41BA_FFE16AADC49E.toolTip = Ponte Laü IconButton_2B1B8EDC_34E4_E68C_41AB_881846DE3AD6.toolTip = atelier Tita Ratti IconButton_2B1C6ED8_34E4_E694_41C0_A122F07B2FC7.toolTip = Oratorio Rongie IconButton_2B1D6ED8_34E4_E694_41A8_C233DB699BDC.toolTip = Scorci di Rongie IconButton_2B1E5ED8_34E4_E694_41C3_EE157CE90524.toolTip = Chiesa parrocchiale IconButton_2D0D32FF_302B_0421_4187_012937F82876.toolTip = Chiesa parrocchiale IconButton_2D0EB304_302B_05E7_41A3_40EFB2F55820.toolTip = Vecchia casa IconButton_2D0F4301_302B_05E1_41C7_05D8DC74982D.toolTip = Oratorio S.Carlo IconButton_3503075E_24E0_A63C_4179_4BB7C63AFF30.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_35480B0F_24E1_AE1C_41C0_6BD8694E3209.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3549528D_24E1_9E1C_41C0_97DCF61A25C3.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_35498543_24E1_9A04_41B6_19FC3469D791.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3549C82D_24E1_AA1C_41BF_2C157594C87E.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_357309E5_24E0_AA0C_41BD_5A88C34ACE0C.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3574295D_24E0_AA3C_41AA_AAF6C956F375.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_357466F1_24E0_A606_41A0_EAA8CE3B111D.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3574B482_24E0_BA05_41BB_B933ABD3B5C3.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3574CD1D_24E0_AA3D_4180_617B14E8C51B.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3574CF7F_24E0_A6FC_41A0_AAC63E14ED8D.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3574E1E7_24E0_BA0D_41AD_7D34712AAFC7.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3575056E_24E0_9A1C_41C0_343F38E66F3E.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3575FBDA_24E0_AE07_41C1_45E8BC5F2D36.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_357603D1_24E0_7E04_41B1_5EEDEFE3E483.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_35761111_24E0_7A04_41BD_E7D5E93445E4.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_357642A4_24E0_9E0C_41C0_0C46AC236F20.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_35769B71_24E0_6E04_41B7_CD34C74093D0.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_35769E23_24E0_6605_41A0_6A1EB7ED3FC2.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3576D857_24E0_6A0D_418E_89D659BE6A61.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_35770F41_24E0_6604_41B9_F2ABD36EBBE8.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_35774C49_24E0_6A04_4192_B5E1755DD269.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_357789A0_24E0_6A04_41B0_DBE3468BFE92.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3577D69E_24E0_663F_41A4_A509FBCFC8E5.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_3D5D69AC_2441_7A6B_41A5_5C075A2D1A3E.toolTip = Aprire la panoramica \ in un'altra finesta \ ad alta risoluzione IconButton_4938FE79_51FE_758E_41A8_9854F3DF3A67.toolTip = Milizia napoleonica IconButton_64B30E8A_7023_174C_41D4_73FDD88172E9.toolTip = Dettaglio IconButton_654B2494_7021_0B44_41B2_19E40B5AA5FC.toolTip = Dettaglio IconButton_655915EE_7021_34C5_41C2_6F2C6ADCDB25.toolTip = Milizia napoleonica IconButton_65946175_7027_0DC4_41BA_E02A8D6B3CDF.toolTip = Milizia napoleonica IconButton_67396275_7B08_DC90_4188_146541708AFF.toolTip = Dettaglio Image_02DE40AD_2F6E_1348_41C6_687EDB7CEB9D.toolTip = Muncréch Image_034C2462_2F6E_33FB_41B8_C26835146A4D.toolTip = Madra Image_09E0AAA5_2F3E_1779_41A9_34919DABF791.toolTip = Dagro Image_0A586963_2F3E_35F9_41BC_34DB899060E1.toolTip = Chiavasco Image_206C6AC7_34EC_6EFB_41C0_9E0AE5964011.toolTip = Selvapiana Image_20774402_34EC_3975_41C1_18E4784F5664.toolTip = Oratorio S.Pietro Image_25903FB0_34E4_2694_41BB_1014CD83DF20.toolTip = Puscedo Image_2B16EEDC_34E4_E68C_41B5_AB426DA26587.toolTip = Filovia Monti di Dagro Image_2B187EDC_34E4_E68C_41B0_3A0939F61E83.toolTip = Val Malvaglia Image_2DD149DF_3039_0461_41BA_15B6448587D2.toolTip = Castello di Serravalle Image_2F256996_3027_04E3_41B8_01F20E2821AC.toolTip = Navone ## Media ### Title album_4DB23E12_688F_72D0_41BF_DEC9DED8678A.label = . Malvaglia-ponte Laü album_4DB23E12_688F_72D0_41BF_DEC9DED8678A_0.label = Malvaglia Ponte Orino album_681DB4AA_6795_37F3_41D5_FC8D2407A081.label = . Navone-oratorio album_681DB4AA_6795_37F3_41D5_FC8D2407A081_0.label = Semione-Navone album_6873B3CC_6775_31B0_41C2_531C624FD736.label = . oratorio Castello (esterno) album_6873B3CC_6775_31B0_41C2_531C624FD736_0.label = Semione-ChiesaCastello album_68EDB3DF_678C_F150_41A3_E12C298A2F30.label = . Semione-vecchia casa album_68EDB3DF_678C_F150_41A3_E12C298A2F30_0.label = Semione-casa album_69411EDD_678F_3350_41CB_0DA787B7812C.label = . Semione-oratorio S.Carlo album_697D434B_6793_12B0_41C4_883F14E432EB.label = . Semione-Navone album_6995E77A_677F_7153_41CC_F8B10DCF6ECB.label = Semione album_69EC995A_677F_1150_41CE_708B24F95A4A.label = . Semione - chiesa parr. (esterno) album_69EC995A_677F_1150_41CE_708B24F95A4A_0.label = Semione parr album_6A47C853_677D_7F50_41B0_353B8CC17EF6.label = . Castello Serravalle - foto album_706E6F6F_67BD_1171_41D2_AECC7B788313.label = . Malvaglia-Palazzo Landfogti album_706E6F6F_67BD_1171_41D2_AECC7B788313_0.label = Malvaglia-Palazzo Landfogti album_707D53FA_67B3_3150_41D2_2D20518962A3.label = . Malvaglia-villa Baggetti album_707D8DD7_67BC_F150_41D0_C943701D8A7D.label = . Malvaglia-Atelier Titta Ratti album_707D8DD7_67BC_F150_41D0_C943701D8A7D_0.label = Malvaglia-Atelier Titta Ratti album_707F653E_67BD_F6D0_41D7_50A90D763335.label = . Malvaglia-casa Cavargna album_707F653E_67BD_F6D0_41D7_50A90D763335_0.label = Malvaglia Casa Cavargna album_769B495B_6797_1150_41D2_F6A2C42AD691.label = Malvaglia album_76B6DE68_6795_1370_41D8_EFF94D93959D.label = . Malvaglia-chiesa parrocchiale (esterno) album_76B6DE68_6795_1370_41D8_EFF94D93959D_0.label = Malvaglia-parr1 album_77062B27_6793_12F0_41BE_64D9A667A274.label = . Malvaglia-oratorio Campaccio (esterno) album_77062B27_6793_12F0_41BE_64D9A667A274_0.label = Malvaglia-Campaccio album_77097411_6795_76D0_41D9_C355A9622869.label = . Malvaglia-oratorio Rongie (esterno) album_77097411_6795_76D0_41D9_C355A9622869_0.label = Malvaglia-Rongie album_771DA48C_6793_17B7_41D5_AB6C14F1331D.label = . Malvaglia-filovia Dagro album_771DA48C_6793_17B7_41D5_AB6C14F1331D_0.label = Malvaglia filovia album_7785E039_679F_EED0_41B5_BC3A0E037C2A.label = . Ludiano-oratorio Selvapiana (esterno) album_7785EC21_679C_F6F0_41CE_9CAFDF038221.label = . Ludiano-oratorio S.Pietro (esterno) album_7785EC21_679C_F6F0_41CE_9CAFDF038221_1.label = Ludiano_SPietro-Motto album_7789DB00_6793_12B0_41D5_CB4058CC22C8.label = . Ludiano-chiesa parrocchiale (esterno) album_7789DB00_6793_12B0_41D5_CB4058CC22C8_0.label = Ludiano parr album_7792CFB4_679F_31D0_41CD_A9959B9F8F9A.label = . scorci di Ludiano album_7792CFB4_679F_31D0_41CD_A9959B9F8F9A_2.label = Ludiano-casa album_77A87012_679D_2ED0_41B4_6C71AD6D806B.label = . Ludiano-torchio Ca' d'Pendì (esterno) album_77A87012_679D_2ED0_41B4_6C71AD6D806B_0.label = Ludiano torchio album_77B40B9F_6793_11D1_41D4_268955A8D6EF.label = Ludiano album_77B40B9F_6793_11D1_41D4_268955A8D6EF_0.label = Ludiano album_7D9E2670_6842_0B55_41CD_CFCD12243884.label = . scorci di Ludiano album_7D9E2670_6842_0B55_41CD_CFCD12243884_0.label = Ludiano Villa Laura album_7E015118_6793_6EDF_4184_C2D31E431539.label = Val Malvaglia album_7E015118_6793_6EDF_4184_C2D31E431539_0.label = Val Malvaglia-Valle album_7E141576_679F_1150_41D0_24D954FC830F.label = . Dagro-oratorio (esterno) album_7E9DA028_6793_2EF0_418F_05B69BA0FD38.label = . Moncrech-cappella album_7E9DA028_6793_2EF0_418F_05B69BA0FD38_0.label = Val Malvaglia-Moncrech Chiesa est album_7F1594D2_67BF_3750_41CF_92FD96F65D92.label = . scorci di Malvaglia Rongie album_7F1594D2_67BF_3750_41CF_92FD96F65D92_0.label = Malvaglia lavatoio album_7F1594D2_67BF_3750_41CF_92FD96F65D92_1.label = Malvaglia-nucleo Rongie album_7F22302C_678F_2EF0_41C1_ECAA305DB450.label = . Malvaglia-cappella Sacro Cuore (esterno) album_7F22302C_678F_2EF0_41C1_ECAA305DB450_0.label = Malvaglia Cappella Sacro cuore album_7F42AD1C_678D_36D0_41C4_B5DFF16707F3.label = . Malvaglia-cappella a lato della chiesa album_7F42AD1C_678D_36D0_41C4_B5DFF16707F3_0.label = Malvaglia-parr-cappella album_7F4E7B89_679D_31B1_4195_DA8207E8F9EB.label = . Madra-oratorio (esterno) album_7F4E7B89_679D_31B1_4195_DA8207E8F9EB_0.label = Val Malvaglia-Madra album_7F4E8559_679F_1150_41D9_39EE3DAA1A54.label = . Anzano-oratorio (esterno) album_7F4F730C_6793_F2B0_419E_CDA3061A7785.label = . capanna Quarnei album_7F4FD8BB_679F_1FD0_41D5_D07767DC629B.label = . Chiavasco-oratorio (esterno) album_7F4FD8BB_679F_1FD0_41D5_D07767DC629B_0.label = Val Malvaglia-Chiavasco chiesa album_7F57B328_679D_12F0_41D2_00459313840A.label = . Dandrio-oratorio (esterno) album_7F57B328_679D_12F0_41D2_00459313840A_0.label = Val Malvaglia-Dandrio-chiesa album_7F94D645_67BD_72B0_41D2_97F536F00077.label = . Malvaglia-case dei Pagani album_7F94D645_67BD_72B0_41D2_97F536F00077_0.label = Malvaglia Casa dei Pagani album_992D2BC8_9536_121E_41D7_3028CD09095A.label = . Ludiano-Monti di Puscedo album_992D2BC8_9536_121E_41D7_3028CD09095A_0.label = Ludiano-Puscedo map_0CB357BB_2B61_AD33_41B6_A6C26E86FA43.label = Ludiano map_0E025BA9_2B61_A5DF_41C3_A3699FD474CA.label = Malvaglia map_0E1A41FF_2B61_E533_41BC_5A2AD2C62DBF.label = ValMalvaglia map_20D7C27E_3039_0423_41A0_63AB858E2F35.label = Semione Castello map_229BA0FA_2F16_E81A_41B5_BDB764232DFE.label = Semione map_3D0C1791_2F34_D8E6_41BC_DD04727CCDF1.label = Ludiano-Puscedo map_3EE659C1_2F34_E866_41B5_8FE054713FEE.label = Semione-Navone panorama_08DDCC9D_3E05_3E9F_41A7_D518B1262A87.label = Serravalle panorama_0D20229E_3E0D_0A9A_41BE_5B05DC267530.label = . Semione-chiesa parrocchiale panorama_0E4C1E40_3E03_3DE5_41BB_21BDE815DE1A.label = . Malvaglia-chiesa parrocchiale 2 panorama_0E99250D_3E03_0F7E_41C6_025C046B262D.label = . Madra-oratorio panorama_0E9AD72D_3E0D_0BBE_41CC_AE69CB152CA7.label = . Castello di Serravalle 1 panorama_0F0CA94E_3E0D_07FD_41C8_1B7E9717D09D.label = . Ludiano-torchio panorama_0F0CE9A9_3E05_06A6_41CF_335F69407214.label = . Malvaglia-Cappella Sacro Cuore panorama_0F1DA02E_3E05_05BA_41B9_50B9BECDDDFF.label = . Dagro panorama panorama_0F27F125_3E05_07AE_41C7_C329225B8758.label = . Malvaglia oratorio Campaccio panorama_0F2C9521_3E05_0FA6_41C9_F4E1231F8C52.label = . Chiavasco-oratorio panorama_0F2F8114_3E03_076E_41CB_46D815265289.label = . Moncréch panorama_0F37CDBB_3E0D_3E9B_41CB_0D1ABBB6AF21.label = . Semione-Ossario e Via Crucis panorama_0F3809B2_3E0D_06AA_41A7_7EE5B60F7E17.label = . Castello di Serravalle 2 panorama_0F477029_3E0F_05A6_41CA_3E75E2DFD9E6.label = . Semione-oratorio Castello panorama_0F50AF6B_3E05_3BBA_41B6_9296B0B3C508.label = . Anzano-oratorio panorama_0F520650_3E0D_0DE6_41C9_B8D3EBA12DD6.label = . Ludiano-oratorio S.Pietro panorama_0F5821CF_3E07_06FA_41CD_AA4795666C60.label = . Dagro-nucleo panorama_0F622A5C_3E0D_059E_416F_AF43AEA5DD20.label = . Ludiano-oratorio Selvapiana panorama_0F677849_3E0F_05E6_41CB_E8451E2DDD6F.label = . Semione-oratorio Navone panorama_0F709476_3E03_0DAD_41C0_4C582514C3C5.label = . Dandrio-oratorio panorama_0F78C148_3E0F_07E6_41C2_EE02B6F7E767.label = . Ludiano-chiesa parrocchiale panorama_0F79C136_3E05_07AA_41C3_05FCD6C90794.label = . Malvaglia-Rongie-oratorio panorama_11139D4A_3E07_1FFA_419C_53BC1492A752.label = . Dagro-oratorio panorama_1141E14F_3E03_07FA_41AF_CE72CBC05B6B.label = . Malvaglia-chiesa parrocchiale 1 panorama_9C7E8740_91E9_A483_41DF_7FEC342640AD.label = . Semione-oratorio S.Carlo photo_A2BDD89B_BC00_B412_41E2_8774C2F4B30F.label = Ludiano grotti photo_A2BDD89B_BC00_B412_41E2_8774C2F4B30F.label = Ludiano grotti photo_A5AA0916_BC3F_9412_41E4_6DEA98AF8B91.label = Ludiano-Selvapiana photo_A5AA0916_BC3F_9412_41E4_6DEA98AF8B91.label = Ludiano-Selvapiana photo_A5BD0094_BC07_F416_41C8_99325C4E370F.label = Val Malvaglia-Quarnei photo_A5BD0094_BC07_F416_41C8_99325C4E370F.label = Val Malvaglia-Quarnei photo_A61D28C5_BC01_7476_41DA_958EA09BBF3A.label = Val Malvaglia-Dagro chiesa photo_A61D28C5_BC01_7476_41DA_958EA09BBF3A.label = Val Malvaglia-Dagro chiesa photo_A65B331F_BC01_B412_41CB_4D97BA3D7A73.label = Malvaglia villaggio photo_A65B331F_BC01_B412_41CB_4D97BA3D7A73.label = Malvaglia villaggio photo_A83A4D9B_BC00_8C12_41E0_58E3EB977D68.label = Semione-Navone-villaggio photo_A83A4D9B_BC00_8C12_41E0_58E3EB977D68.label = Semione-Navone-villaggio photo_A89581D7_BC0F_9412_41E7_22E4D0CB3D2D.label = Semione-ChiesaCastello-1 photo_A89581D7_BC0F_9412_41E7_22E4D0CB3D2D.label = Semione-ChiesaCastello-1 photo_A97B1D0E_BC03_8DF2_41C0_E9B191D12A3E.label = Castello-2 photo_A97B1D0E_BC03_8DF2_41C0_E9B191D12A3E.label = Castello-2 photo_A97CDAF9_BC01_B41E_41A0_D2628FDC46E3.label = Semione-SCarlo photo_A97CDAF9_BC01_B41E_41A0_D2628FDC46E3.label = Semione-SCarlo photo_AC942323_BCBF_FEB7_41C2_FE5B3A793BE2.label = Val Malvaglia-Anzano-chiesa photo_AC942323_BCBF_FEB7_41C2_FE5B3A793BE2.label = Val Malvaglia-Anzano-chiesa photo_ACDA583C_BCB9_CA90_41E3_6188C1806BF8.label = Malvaglia-villa Baggetti photo_ACDA583C_BCB9_CA90_41E3_6188C1806BF8.label = Malvaglia-villa Baggetti photo_ADA3932D_BCBB_FEB0_41DA_B28F4204C613.label = Castello photo_ADA3932D_BCBB_FEB0_41DA_B28F4204C613.label = Castello photo_AF2D01F3_BC01_7412_41D6_E123EBB42079.label = Semione photo_AF2D01F3_BC01_7412_41D6_E123EBB42079.label = Semione video_A149CF45_AE44_C956_41E3_86F3069AB011.label = . Selvapiana ## Hotspot ### Tooltip HotspotMapOverlayArea_0E981E33_2FF2_6F59_4191_678E37FCAEC0.toolTip = Madra HotspotMapOverlayArea_0ECB4516_2FF2_3D58_41C3_3203C0B2AA02.toolTip = Muntcréch HotspotMapOverlayArea_0F376012_2FF2_1358_41A3_74F04E28CC15.toolTip = Dandrio HotspotMapOverlayArea_0F7BDA81_35E4_6974_419D_A1058AFF6656.toolTip = Navone HotspotMapOverlayArea_0F8F0975_2FF2_15D9_41BD_C668362C4860.toolTip = Chiavasco HotspotMapOverlayArea_0FE35771_35E4_6797_41BC_9224C4C14D7F.toolTip = Semione HotspotMapOverlayArea_0FF26163_2FF2_35F9_41AC_1A48EFFF3840.toolTip = Anzano HotspotMapOverlayArea_1858ED35_352C_6B9C_4182_A85CAF8F517A.toolTip = Casa Cavargna HotspotMapOverlayArea_186EFEB4_3524_669D_41C7_AAB46C20527B.toolTip = Val Malvaglia HotspotMapOverlayArea_194504A8_3525_FAB4_41C6_B7A6449E0832.toolTip = Palazzo dei Landfogti HotspotMapOverlayArea_198E76EA_352C_66B4_41C7_211D4633FF35.toolTip = Case dei Pagani HotspotMapOverlayArea_19A258DB_352C_6A8B_41C7_D0DF8B2E268C.toolTip = Ponte di Laü HotspotMapOverlayArea_19B47AC5_352C_6EFF_41BB_2711B9635B7B.toolTip = Cappella del Sacro Cuore HotspotMapOverlayArea_1C9C049D_3564_DA8F_41C9_E73874F56A64.toolTip = scorci di Malvaglia Rongie HotspotMapOverlayArea_1C9C449D_3564_DA8F_41B5_92B43B57B655.toolTip = Villa Baggetti HotspotMapOverlayArea_1C9C849D_3564_DA8F_41C1_7D45546B3214.toolTip = Oratorio Rongie HotspotMapOverlayArea_1C9CE49D_3564_DA8F_41C1_5F728284FFE0.toolTip = Chiesa parrocchiale HotspotMapOverlayArea_1C9DA49D_3564_DA8F_41A5_AE5F47C4BBFD.toolTip = Atelier Tita Ratti HotspotMapOverlayArea_1CA9349A_3564_DA94_41C9_654C8B6AC45E.toolTip = Oratorio Campaccio HotspotMapOverlayArea_1CD8A583_3564_3B7B_41BA_312D58296463.toolTip = Cabinovia Monti di Dagro HotspotMapOverlayArea_21838567_306F_0C21_41C1_A8B283E43083.toolTip = Oratorio del Castello HotspotMapOverlayArea_225BA281_306B_04E1_41A3_4CE43A5D7D12.toolTip = Semione HotspotMapOverlayArea_22D937D6_2F2E_3CD8_41C3_3789D9F5FEAC.toolTip = Oratorio S.Pietro HotspotMapOverlayArea_24D99C45_3059_1C61_41C3_E6386F53AB8F.toolTip = Navone HotspotMapOverlayArea_25E3A92B_306B_0421_41C2_49DCF295C395.toolTip = Castello di Serravalle HotspotMapOverlayArea_25E6392C_306B_0427_41C3_EF9CF880DE48.toolTip = Vecchia casa HotspotMapOverlayArea_25E6492D_306B_0421_41A0_6CA664B4A5F6.toolTip = Oratorio S.Carlo HotspotMapOverlayArea_25E6692C_306B_0427_417F_EE70BD04C6B2.toolTip = Chiesa parrocchiale, Ossario e Via Crucis HotspotMapOverlayArea_309BF70D_2FFE_FD49_4192_E6A63D4F3017.toolTip = Dagro HotspotMapOverlayArea_318C8698_2FD2_1F57_4190_7089C783CED9.toolTip = Oratorio S.Pietro HotspotMapOverlayArea_3194853E_2FD6_1D4B_41C6_9165C19043D1.toolTip = Selvapiana HotspotMapOverlayArea_32086305_2FD2_1539_41C5_E55F13AD54DE.toolTip = Monti di Puscedo HotspotMapOverlayArea_3377AB74_2FD2_15DF_41A6_6AD1E1D16518.toolTip = Ludiano HotspotMapOverlayArea_3F43C3E4_2F36_14FF_41A3_4F0B24F3B3F9.toolTip = Chiesa parrocchiale HotspotMapOverlayArea_3F7939AD_2F36_1549_41C2_3762496663F2.toolTip = Villa Laura HotspotMapOverlayArea_3F81BBE0_2F36_14F8_41B0_CAA6C326D33C.toolTip = Selvapiana HotspotMapOverlayArea_3F9F81D6_2F3E_14D8_41BB_19027F12E7CA.toolTip = Monti di Puscedo HotspotMapOverlayArea_3FACDA41_2F36_1739_41B1_A31F4655473F.toolTip = Scorci di Ludiano HotspotMapOverlayArea_3FBF0873_2F36_13D8_41B2_BE03643CC1EE.toolTip = Torchio HotspotPanoramaOverlayArea_57083436_7799_B6DC_41A4_104378D547C7.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_571C29D4_7799_D15C_41D4_85C2B1C25150.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_5739B7E6_779E_F17C_41BB_C4886717E391.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_579930C7_77EB_4FBC_41AC_26DCC3A770BF.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_57AEB9B6_7797_B1DF_41B7_61ED6DB848AA.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_600EF131_7B18_5C90_41C0_456F472FC24C.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_60167048_7B18_5CFF_41D9_19BFB799E251.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_61069088_7B08_7C7F_41C2_050623FE650F.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_612B22AA_7B08_7DB0_41CA_F4471C693305.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_613ED50B_7B08_6470_41C9_93609EA25E92.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_615F5903_7B08_6C70_41CD_0AEC93AD9A4B.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_616DFB84_7B08_6C70_41D6_8D24ED3117B2.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6172FDE7_7B08_67B0_41C3_6B11FD986FAA.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_624C968E_7B18_A470_41B0_2E7F8AAFAA06.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_627D2CF0_7B09_A590_41D1_7B108A45566E.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6290624D_7B08_5CF0_41C6_3454F7F25BC4.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_62A1C461_7B08_64B0_4192_DC467E36FBAF.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_62B2D683_7B08_6470_41CB_3689C85042F2.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_62E57DE9_7B09_A7B0_41D7_697D551E809A.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_63306946_7B07_ACF0_41DC_10EB97C57A30.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6335CA5A_7B08_6C90_41DA_65C2C12D5F61.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_63CEECDB_7B08_6590_41D0_6A8D2362C27F.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6A702BF5_7AE2_F549_41C5_61B8D7219685.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6A9939E3_7AE2_F54A_41D6_59181287BBD3.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6AA4456E_7AE2_FD5B_41D5_FA281F500A76.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6ABE07EE_7AE2_FD5B_41D0_F7BD2254E30E.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6AC4AAE0_7AE2_D746_41DB_4A036F61500C.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6AF008CD_7AE2_D35E_41C6_C1217F1846FD.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6B150732_7699_72D4_41C9_81D204A45703.toolTip = Ludiano HotspotPanoramaOverlayArea_6B27B3D8_7699_5154_41D6_AA3A24D41BDA.toolTip = Valle Malvaglia HotspotPanoramaOverlayArea_6B329D1A_7699_76D4_41C8_A65B0B707276.toolTip = Malvaglia HotspotPanoramaOverlayArea_6D14B3F2_7B19_A390_41C1_6E54B1EB5AB7.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6D21A2C9_7B18_5DF0_41D8_41FDA8BCF1E7.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_6DB70EB3_7697_73D4_41BD_285D024EB4FB.toolTip = Semione HotspotPanoramaOverlayArea_6EC940A6_7B18_5DB0_41A6_CBBB67EFC902.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_7439C0AB_7B08_BDB0_41DB_CFFA869D5DB4.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_74513444_7B08_A4F0_41B0_360808A77055.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_747BAA6E_7B08_ACB0_41D5_4D42DCEFCF12.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_74874D0D_7B08_A470_41CC_EDB86BD953C0.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_74AB3E3A_7AE2_CF3B_41D3_1B0C11182606.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_751F160E_7AE2_DEDA_41CD_226551825B81.toolTip = Dettaglio HotspotPanoramaOverlayArea_752EEF44_7AE2_CD4E_41C7_92C1FC3FCF4E.toolTip = Dettaglio ## Action ### URL LinkBehaviour_0821F178_1387_E46E_41A2_9C07684D8707.source = http://valblenio.altervista.org/Blenio LinkBehaviour_08260178_1387_E46E_41A7_510822163056.source = http://valblenio.altervista.org/Acquarossa LinkBehaviour_08C4851F_13FC_EDA2_41B0_1E0A19D1E377.source = ../Acquarossa LinkBehaviour_08C4A51F_13FC_EDA2_418E_AF7B16B54077.source = ../Blenio LinkBehaviour_35071765_24E0_A60D_41B4_527AC586C2D6.source = _HD/Anzano-oratorio LinkBehaviour_3548382D_24E1_AA1C_4173_7A38367F6BD6.source = _HD/Semione-parrocchiale LinkBehaviour_35487B10_24E1_AE04_41B0_05079BDB6A9E.source = _HD/torchio LinkBehaviour_35489F41_24E0_6604_4194_DFAC2870B94C.source = _HD/oratorioCastello LinkBehaviour_3548DC49_24E0_6A04_41C2_6C5F0194C796.source = _HD/Navone LinkBehaviour_3549C28D_24E1_9E1C_41A7_44C30FBA6579.source = _HD/S.Carlo LinkBehaviour_3549F543_24E1_9A04_41B9_635C81B78F8F.source = _HD/Semione-Ossario LinkBehaviour_35740483_24E0_BA04_41A1_460535FEDF32.source = _HD/Dagro-oratorio LinkBehaviour_357471E7_24E0_BA0D_41BB_166BF3C85793.source = _HD/Dagro-nucleo LinkBehaviour_3574BD1D_24E0_AA3D_419D_D9984427971E.source = _HD/Castello2 LinkBehaviour_3574BF7F_24E0_A6FC_41B9_351A54A29F5F.source = _HD/Chiavasco-oratorio LinkBehaviour_3574F9E5_24E0_AA0C_41AF_502A6F90007B.source = _HD/Castello1 LinkBehaviour_35754BDC_24E0_AE3C_41AA_8C34E236036C.source = _HD/Ludiano-parrocchiale LinkBehaviour_3575B95D_24E0_AA3C_41B9_3CB25B8D01DB.source = _HD/Dandrio-oratorio LinkBehaviour_3575F6F3_24E0_A604_41AB_0AEB3B42245D.source = _HD/Dagro-panorama LinkBehaviour_35760B72_24E0_6E04_41C1_25E2687E44A6.source = _HD/MalvagliaCampaccio LinkBehaviour_35760E23_24E0_6605_41C0_6766A3C42A60.source = _HD/Malvaglia-parrocchiale1 LinkBehaviour_35764857_24E0_6A0D_41A1_4334B31ED8B1.source = _HD/Madra-oratorio LinkBehaviour_3576B56E_24E0_9A1C_41BE_CCF56C785507.source = _HD/Ludiano-Selvapiana LinkBehaviour_357719A1_24E0_6A04_41C1_E57B93EB1B1C.source = _HD/Moncrech LinkBehaviour_3577669E_24E0_663F_419B_18AD63D2054D.source = _HD/Malvaglia-SacroCuore LinkBehaviour_357793D1_24E0_7E04_4186_2A64E309CC02.source = _HD/Malvaglia-Rongie LinkBehaviour_3577A111_24E0_7A04_4196_655653CA670C.source = _HD/Malvaglia-parrocchiale2 LinkBehaviour_3577F2A5_24E0_9E0C_41AB_881C318E4E3F.source = _HD/Ludiano-S.Pietro LinkBehaviour_C1CD74C9_D771_35A2_41EA_8DCEC5CB47FA.source = _HD/Serravalle